L'infermiera (sesta parte)
Data: 23/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: masoc, Fonte: EroticiRacconti
... vista la postura, risultavano leggermente divaricate, rivelando allo sguardo della ragazza il forellino bruno che occhieggiava al loro centro.
- Certo che Sonia ha ragione, sei pieno di peli. Ora li toglieremo tutti.
Così dicendo afferrò un ciuffetto che faceva capolino tra le natiche e prese a tirarlo, ma con una certa delicatezza, procurandogli un po’ di dolore ma anche piacere, tanto che Marco cominciò ad agitare il culo come se scodinzolasse.
La cosa non sfuggì a Marta e le strappò una risatina soddisfatta.
La scena fu interrotta dal ritorno di Sonia con la ceretta fumante.
- Cosa state facendo voi due? Marta mettiamo le cose in chiaro, tu puoi fargli quello che vuoi ma solo in mia presenza. Sai quanto sono gelosa di te.
Marta si alzò sorridente e le diede un bacio rassicurante, accarezzandole al tempo stesso il culo, cosa che fece arrapare Sonia.
- No ti prego, dopo. Ora abbiamo da lavorare.
La depilazione richiese parecchio tempo. Presero a turno a cospargere natiche, cosce e gambe con la ceretta e per evitare che Marco urlasse gli ficcarono in bocca le mutandine di entrambe.
Forse non ce ne sarebbe stato bisogno, Marco si abituò ben presto, non lo avrebbe mai immaginato, al dolore che in fondo non si rivelò così insopportabile come gli era parso la prima volta.
I guai iniziarono quando vollero depilarlo tra le natiche.
Già il bruciore della cera sull’ano fu atroce, Marco strinse le natiche, mosse freneticamente il culo, emise urla ...
... che nonostante fossero soffocate dal bavaglio risultarono abbastanza udibili.
Quando, raffreddatasi la cera, provarono a strapparla via insieme ai peli, il dolore divenne insostenibile tanto che Sonia si vide costretta a minacciarlo di terribili rappresaglie se non si fosse dato una calmata. Le minacce sortirono l’effetto voluto e come Dio volle riuscirono a portare a termine l’opera.
- Senti com’è liscio…è stato faticoso ma ne valeva la pena
Marta fece scorrere la mano dalle caviglia alle cosce, e poi sulle natiche indugiando al loro centro.
Lo cosparse di una sostanza oleosa, che gli rinfrescò le parti irritate, con particolare attenzione all’ano e zone limitrofe.
- Si sono fatte le undici, che facciamo?
- A me è venuta fame, mangiamo un boccone e poi… potresti restare a dormire con me. Lui lo lasciamo lì dov’è, tutt’al più possiamo sciogliergli le caviglie. Così domani ce lo ritroviamo già bello e pronto per il secondo step. Noi andiamo a dormire a casa sua. Così domani approfitto e mi faccio una copia delle sue chiavi.
Marco era spossato e non ebbe la forza di obiettare, non vedeva l’ora di poter riposare. Su insistenza di Marta, Sonia non era d’accordo, gli tolsero anche le manette dando un po’ di sollievo ai suoi poveri polsi.
Poi lo baciarono entrambe, contemporaneamente, le tre lingue si intrecciarono dando a Marco una piccola ricompensa dopo tanta sofferenza.
Quindi andarono via chiudendo a chiave la porta della camera.
Marco crollò, ...