L'infermiera (sesta parte)
Data: 23/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: masoc, Fonte: EroticiRacconti
... le braccia immobilizzate e le gambe libere.
- Ora ricominciamo, come vedi non puoi andare da nessuna parte e non te ne andrai se non quando avremo finito.
Così dicendo si apprestò ad un’altra passata di cera, ma Marco in preda al panico, cominciò a divincolarsi impedendole di mettere in atto quanto aveva in mente.
Sonia tentò una, due, tre volte ma ogni suo tentativo fu vano. Rischiava di beccarsi un calcio, per quanto involontario, Marco non avrebbe mai osato colpirla, o peggio di ustionarsi con la ceretta e di sporcare il letto.
Vista l’inanità dei suoi sforzi, decise di fermarsi a riflettere.
- Lo sai che potrei costringerti a cinghiate, vero? Potrei dartele impunemente visto come sei legato, e dimenandoti rischieresti pure qualche bel colpo sulle palle. Ma ho in mente per te qualcosa di meglio. Avrei voluto risparmiartela ma non mi stai dando scelta.
- Sonia ti prego, no…cosa vuoi farmi, cosa hai in mente?
- Vedrai…lo saprai presto. Ora resta qui a meditare su cosa potrà accaderti quando tornerò.
E uscì dalla stanza spegnendo la luce, lasciandolo incatenato al buio.
Da solo, immerso nell’oscurità, Marco iniziò a fantasticare sui prossimi accadimenti, immaginò diversi scenari possibili e tutti gli procuravano ansia e, al tempo stesso, anche un sottile piacere.
Si predispose mentalmente ad accogliere il dolore che inevitabilmente sarebbe arrivato, ma non era preparato a quello che sarebbe successo.
Nel silenzio ovattato della stanza percepì ...
... in lontananza la voce di Sonia. Stava parlando al telefono, le parole gli arrivarono debolmente, non molto chiare ma abbastanza da intuire il senso del discorso.
- Ciao Marla, a che ora stacchi? Senti, appena finisci, passeresti da casa mia? Ho bisogno del tuo aiuto. Grazie amore.
Marla??? Chi cazzo era sta Marla? E poi “amore”?!?!?! ma non era certo di aver capito bene, forse si era sbagliato, ma sì, sicuramente si era sbagliato.
Restò in preda ai suoi dubbi e alle sue paure per un tempo che gli parve interminabile, i polsi cominciavano a dolergli e dovette cambiare spesso posizione per evitare dolori alla schiena.
Si trovava raggomitolato su un fianco, in posizione quasi fetale quando, improvvisamente, le luci si accesero creandogli una temporanea cecità.
Cercò di mettere a fuoco e ciò che vide lo lasciò esterrefatto, incapace di pronunciar verbo.
Nella stanza erano entrate due persone, una era Sonia e l’altra… non riuscì a credere ai suoi occhi, non era possibile…l’altra era Marta, la farmacista.
Desiderò la morte, avrebbe voluto scomparire, volatilizzarsi, aprire gli occhi e scoprire che era solo un incubo…ma purtroppo l’incubo era in carne ed ossa, stava di fronte a lui e lo osservava con occhi stupiti e al contempo divertiti.
- Sonia…ma questo io lo conosco…pensa che stamattina è venuto in farmacia, voleva un unguento per le vesciche che altro non erano che segni di cinghiate. Che risate col mio collega! Ma mai avrei potuto immaginare che glieli ...