Confessioni di un bisex 2
Data: 06/08/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... e giù. Senza pudore, me le aprii con le mani, tanto che la sua lingua entrò nel buchino, facendomi fare uno scatto in avanti.
La lingua calda, la saliva, il suo respiro mi stavano portando alla più completa perdita di volontà ma anche di ritegno.
Girando lo sguardo, vedevo, riflesso nello specchio, un film hard, dove io ero uno degli interpreti principali.
Mimmo si fermò e vidi distintamente prendere il gel; ne fece scendere un bel po' nel solco delle natiche. La sensazione di freddo mi provocò un brivido, tanto che mi irrigidii.
"Buono... rilassati!" e mi diede uno schiaffo sulla natica.
Cominciò a massaggiare il solco delle natiche, aggiungendo altro gel sul suo dito medio e, questa volta, piano piano, lo portò sulla rosetta.
Spinse e lo fece scivolare tutto dentro.
Mi riuscì di dire solo di far piano, ma egli aveva già cominciato a muoverlo avanti ed indietro.
A dire il vero non sentii dolore, forse un po' di fastidio, che però scomparve subito. Tolse il dito, e sempre dallo specchio, vidi che premette il flacone del gel sulla sua cappella, per poi lubrificare tutta l'asta. Capii che era arrivato il momento: mi fece stendere di più sui cuscini e mi tirò il bacino all'insù.
Mi allargò le gambe, si sistemò tra esse e, tenendosi il cazzo con una mano, lo avvicinò al mio ano. Puntò la cappella e spinse piano, ma abbastanza deciso, tanto che scivolò agevolmente nello sfintere. Lo fermai con una mano sulla pancia, più per pudore che per dolore; egli ...
... si fermò per un attimo, quasi a farmi abituare; poi con determinazione spinse forte ed entrò tutto in me.
Cominciò a chiavarmi: il dentro/fuori si faceva sentire; un dolore più mentale che fisico. Non credevo fosse vero quello che spesso avevo sentito e letto: effettivamente la paura di prenderlo nel culo era più un dolore mentale che fisico.
Poi ebbi la sensazione che il mio retto si fosse adeguato alla presenza di quel cazzo; mi sembrava come se l'avessi inguainato e lo strofinamento della cappella, quando il cazzo toccava la prostata, provocava un piacevolissimo dolore, che si irradiava fin nella pancia.
Il suo ritmo stava aumentando, lo sentivo spingersi sempre più dentro; le sue palle che sbattevano su di me, e, ad un certo punto, ebbi la strana sensazione come se mi stessi pisciando addosso.
Ero tutto bagnato, piacevolmente bagnato, ma non potevo controllare steso come ero sotto di lui. Ormai Mimmo stava aumentando sempre più la cavalcata, poi si irrigidì e venne.
Le sue contrazioni erano trasmesse al mio intestino e credo che quello fu l'acme del mio piacere.
Non so quanta sborra invase il mio intestino, ma, mentre si ritirava da me, avvertii distintamente una fontanella che sgorgava dal mio ano.
Mi accasciai sul materasso; lui prima mi seguì sopra, poi si spostò di lato, continuando ad accarezzarmi.
Lo avrei ringraziato, ma non proferii parola; volevo godermi il piacere che ancora provavo.
Non so quanto tempo siamo rimasti così: io con gli ...