1. Un turbinio di emozioni


    Data: 04/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Thefab, Fonte: Annunci69

    ... usando un po' il telefono, dopo un po' vedo Alberto uscire dallo chalet con gli altri tre.
    
    Sembrano aver chiarito. Si avvicinano alla macchina e mi dicono di stare tranquillo, che è tutto risolto. Alberto li saluta dando loro la mano e poi risale in auto.
    
    “La prossima volta ti spacco il muso” mi dice.
    
    “Che ho fatto? Che vuoi?”
    
    “Non mi devi rispondere, hai capito? Che cazzo ti fai le canne tutte le sere? Imbecille”
    
    “Perché tu non te le fai?” gli rispondo io, in modo infantile.
    
    “E perché me le faccio io, te le devi fare anche tu? Che cazzo di risposte sono, pezzo di coglione?”
    
    “Ma a te che te ne frega se me le faccio o no?” continuo io, che lo sto un po' sfidando con il mio atteggiamento arrogante, probabilmente frutto della tensione degli ultimi giorni.
    
    “Perché tu sei diverso, tu sei un bravo ragazzo e non hai bisogno di questo. Vuoi fare la fine di quel frocio di Pietro? Che si sballa e si fa scopare da qualunque cosa si muova? O di quegli altri due coglioni, che ci fumano insieme e poi se lo scopano pure? Io mi posso fare qualche canna ma non ci vado mai a fumare da Pietro, ci fai caso? Non ho bisogno di queste cazzate e tu sei migliore di me e di loro”.
    
    Le sue parole mi toccano dentro, mi fanno piacere ma mi fanno anche l’effetto di commuovermi e inizio a piagnucolare. Alberto mi mette una mano sulla spalla e mi dice che non voleva farmi del male ma solo difendermi. Dice che a me ci tiene e che mi vuole aiutare. Mi sta riportando a casa ma gli ...
    ... dico di no, di rigirare e portarmi da lui.
    
    Avviso i miei, che la prendono malissimo, accusandomi di fare tardi per l’ennesima volta e che prima o poi non mi alzerò al mattino, è solo questione di giorni. Arriviamo nella mansarda di Alberto e lì ci baciamo, con passione. Ci stendiamo sul letto mezzi nudi e parliamo fino a tardi.
    
    Svuoto il sacco, gli confido che ho il ragazzo (senza dirgli chi è), che lo amo ma che non sono ancora in grado di tenere una relazione nel verso giusto, gli dico di Lorenzo, pur senza fargli il nome ma solo narrando l’accaduto e anche lui mi dice di affrontarlo. Quando finiamo di parlare è tardissimo. Ho già ricevuto alcune chiamate dei miei, alla fine decido di rispondere e ci litigo per telefono. Alberto mi vuole riaccompagnare ma ho voglia di stare con lui. Gli chiedo se posso dormire lì, lui mi dice che devo assolutamente andare a scuola e prometto che se la mattina lui mi riesce ad accompagnare a casa a cambiarmi e alla stazione, ci vado sicuramente.
    
    Ci guardiamo, iniziamo a baciarci con passione. Accarezzo il suo viso meraviglioso, poi passo la mano sul suo corpo magro ma perfetto. Non ha un solo pelo, sembra davvero fatto con lo stampo tanto è bello. Lui mi afferra per i fianchi e mi fa salire a cavalcioni sopra.
    
    Sono ancora in mutande, mi inizia ad accarezzare le chiappe, poi prende l’elastico e, pian piano, me le abbassa, scoprendomi il culo.
    
    Io gli bacio il petto, la pancia, poi gli tolgo le mutande senza esitazioni e ho il suo ...
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