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Confessione
Data: 16/04/2018, Categorie: Prime Esperienze Maturo Tabù Autore: loris86set, Fonte: xHamster
Ero caduto sciando ed erano già trenta giorni che avevo il gesso sia sulla mano sinistra per la frattura del polso e di due dita, sia alla spalla destra per la lussazione della spalla e del polso. Per i miei bisogni quotidiani avevamo assunto Alvin un filippino che mi accudiva dal mattino fino alle otto di sera e mi faceva di tutto. Anche per studiare mi aiutava a girare le pagine. Avevo le palle piene e avevo voglia di farmi una sega, ma non potevo. La sera tardi sentivo Lidia mia sorella dalla camera accanto che si masturbava e veniva con dei mugolii soffocati ed io ero sempre più arrapato. Alvin ebbe una telefonata e ci chiese un permesso poiché la moglie incinta non si sentiva bene. Lidia dopo aver telefonato ai nostri genitori ebbe l’ok e disse che poteva sostituirlo finché loro non sarebbero rientrati. Il mio aiutante se ne andò e lei mi venne a chiedere se avevo bisogno di qualcosa. Volli coinvolgerla in quel che pensavo fosse anche un suo desiderio. Da piccoli giocavamo sempre insieme e siamo cresciuti facendo di solito le stesse cose. Ho avuto sempre un debole per lei che era corrisposto ma sempre in maniera amorevole e superficiale. Le pulsioni che provavamo da qualche tempo l’uno per l’altra erano mascherate da piccoli baci e abbracci e rimanevano in maniera latente aspettando il momento propizio per venire fuori. Volli metterla alla prova per vedere che reazione avesse avuto guardandomi nudo. Osservandola negli occhi avrei subito capito quali sensazioni ...
... provasse. Le chiesi se fosse disposta ad aiutarmi ad andare in bagno per fare pipì, altrimenti le dissi che avrei potuto aspettare nostro padre quando sarebbe tornato più tardi. Lei non esitò e mi rispose che volentieri mi avrebbe aiutato, anche se la vidi un po’ imbarazzata, però interessata. Notai che mi guardava con quegli occhi intelligenti per scrutare cosa pensassi. Appena mi abbassò lo slip diventò subito rossa vedendo il mio cazzo eretto. Mi disse che provava un po’ di vergogna poiché era la prima volta che vedeva un uomo nudo e non immaginava che fosse così emozionante. Le dissi di prenderlo in mano e farmi urinare. Lei lo fece prendendolo con l'indice e il pollice e così rimase dopo che avevo finito di fare pipì, restò a fissarlo come si fa per un’opera d’arte. Le chiesi di scuoterlo, lei lo fece e me lo mise di nuovo a posto nello slip. Guardandomi con occhi vogliosi e deglutendo mi bisbigliò: “Se ho finito, vado di là”. Sapevo di averla un po’ turbata ma coinvolta in quello che anche lei desiderava. Io avevo provato un immenso piacere per quel tocco ingenuo e voglioso sul mio cazzo. La sera la sentii di nuovo che si masturbava e sussurrava a bassa voce il mio nome. Il giorno successivo andai in ospedale e mi tolsero i gessi. Finalmente potevo riusare le mani, dovevo fare della riabilitazione sia per la spalla sia per la mano. Lidia quando tornò da scuola, mi salutò con un bacio sulla guancia e disse: “Finalmente puoi usare di nuovo le mani, sono ...