1. Un compito impegnativo -parte4-


    Data: 30/07/2020, Categorie: Anale Prime Esperienze Maturo Autore: camajamal, Fonte: xHamster

    ... avanti e indietro per i colpi affibbiateli.
    
    Solamente il cordoncino con il fiocco che le attraversava la sua schiena contratta per le stoccate inferte risultava un ‘corpo estraneo’ sul suo corpo nudo e nuovamente madido di sudore.
    
    Spensi la fiamma del fornello per evitare di attaccare le verdure lasciate al loro destino, al che la afferrai per i capelli e la tirai su spingendola contemporaneamente verso il lavello di acciaio; lei si ritrasse guardandomi con la coda nell’occhio, così le sussurrai nell’orecchio: “Laviamo la verdura per l’insalata, a modo mio!”.
    
    Iniziai con il grosso cetriolo, prendendolo per un’estremità: glielo feci passare sotto il naso, quasi soppesandolo .. e glielo infilai diritto nella fregna.
    
    Come per il mais, ricominciò a contorcersi per la penetrazione non proprio ‘amichevole’ cui la sottoponevo; relegai il mio uccello al ruolo di spettatore, ma vederla in quello stato mi eccitava ancora di più, inoltre sentivo nuovamente la sua sborra colarmi nuovamente sulla mano.
    
    “Dio mio! Ma è una fontana aperta” – pensai sentendola fremere sulla mia pelle accaldata per l’energia profusa nel penetrarla; adesso con l’altra mano presi la carota sbucciata e gliela feci scorrere sulle labbra.
    
    La ciucciò come se fosse un cazzo, ingoiandola fino a tre quarti di lunghezza; fece come per strozzarsi, così la ritrassi fino a un quarto di lunghezza, aspettai che riprendesse fiato e gliela riposizionai a tre quarti.
    
    Con un cetriolo in fica e una carota in ...
    ... gola continuai così per una decina di minuti senza mai interrompere il loro movimento; oramai continuava a venire in continuazione, aggrappandosi con le unghie prima alle mie gambe, poi ai miei glutei, sgraffiandomi e ululando di piacere.
    
    Ora però toccava a me venirle addosso, così presi le verdure e gliele lasciai in mano: “Tagliale e buttale dentro la ciotola, senza risciacquarle! Così avranno un sapore più deciso, forza!” – le ordinai.
    
    Si appoggiò con i gomiti sul bordo del lavello e iniziò a tagliare cetriolo e carota a rondelle, mentre io ero già rientrato nella sua passera e la stavo pompando sostenendole il bacino per fotterla a pecorina, in modo che i suoi piedi arrivassero a malapena a toccare terra.
    
    Sentivo la sua sorca bagnata sebbene l’infinita quantità di sborra emessa; il mio uccello, con lei in sospensione sulle mie braccia, entrava schioccando ad ogni affondo, mentre il laccetto del grembiule era oramai andato e quindi lo stesso pendeva sotto al suo mento.
    
    Sonia alzò i polpacci a li spinse dietro di me, visto che non poggiava a terra, ripiegandoli intorno ai miei glutei formando una “X”, così la penetrazione poteva essere più profonda e lei poteva cercare di trattenere gli schizzi di crema vaginale.
    
    Aveva pressoché inondato il forno e gli sportelli sotto il lavello; non ci badai più di tanto perché avevo già in testa il mio finale; l’uccello era ormai caricato e le palle erano talmente gonfie che dovevo assolutamente svuotarle per evitare danni ...