Un compito impegnativo -parte4-
Data: 30/07/2020,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Maturo
Autore: camajamal, Fonte: xHamster
... alla sua bocca e le infilai dentro tre dita; lei le prese tra le labbra e fece guizzare la sua lingua tra di esse, richiudendo le labbra in un momento.
Mentre continuavo con i movimenti sempre più rapidi nella sua fica grazie alla pannocchia portata alla massima velocità di vibrazione, iniziai ad affondarle le dita dentro la bocca, quasi come ad afferrarla per la mandibola.
I suoi vagiti erano soffocati, le sue mani si aggrapparono con forza all’orlo cucito del grembiule tirandolo verso il basso con forza, quasi come a nascondere la sua depravazione al fornello davanti a noi; il suo orgasmo stava ormai per esplodere in tutto il suo fragore, la mano ormai faticava a tenere saldo il vibratore per via dell’enorme quantità di sborra femminile uscitale dalla passera.
“Non ce la faccio più, porca puttana” – urlò improvvisamente liberandosi la bocca dalle dita che la soffocavano; appoggiò con violenza le mani sul bordo del piano di lavoro del fornello ad incasso e si spinse con forza indietro, spalancò le gambe ormai completamente umide e si mise con la testa tra le braccia tese.
Si trovava con il busto in parallelo al pavimento, ‘alla pecorina’ praticamente, e sbuffava e godeva senza alcun ritegno, piegando le gambe verso il basso per evitare, senza successo, di urinarsi addosso al grembiule.
Nel frattempo avevo portato la mano ‘libera’ in mezzo alle cosce e avevo iniziato a maltrattare il clitoride duro come l’acciaio; sentivo il motore del vibratore faticare non ...
... poco per via della profondità raggiunta nella penetrazione.
In quella posizione riuscivo a vederle la sorca completamente ricoperta dalla schiuma biancastra formatasi dallo sfregamento del vibratore dentro di lei; a ogni affondo il dildo le raccoglieva la sborra che le si formava negli strati interni.
Nuovamente arrivò l’orgasmo a foggia di uragano; le labbra vaginali dilatate e avviluppate alla pannocchia presero a vibrare, le gambe si piegarono fino a quasi farla inginocchiare, le mani si strinsero in una morsa quasi a voler staccare il piano di legno.
Rivoli di ‘lacrime’ iniziarono a scendere lungo le cosce senza che io fermassi la corsa del vibratore, urla piagnucolose e gridolini le uscirono dalle labbra sbaffate dal rossetto in un vortice peccaminoso di piacere misto a depravazione.
Sotto le sue gambe si era formata una pozza di urina e sborra, che non accennava a diminuire; a questo punto le tolsi il vibratore e ci infilai il cazzo che, sempre pronto sull’attenti, aveva assistito a tutta la scena dei fornelli.
La penetrazione fu facilissima, data la lubrificazione della vagina; arrivai il più dentro possibile iniziando a chiavarmela a ritmo sostenuto, appoggiandole le mani sulla schiena per una presa più forte.
Sonia si tirò più in alto raddrizzando le gambe e disponendosi sulle punte dei piedi; davanti a me la vedevo chinata a pecora con le braccia tese che spingevano nella direzione opposta al ‘verso’ della scopata e la coda di cavallo che sobbalzava ...