1. Io e Giovanni Parte quinta


    Data: 24/07/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... labbrone dilatate dal paracarro e scopandola fin dove possibile in profondità, le strappava grida di piacere/dolore accompagnate da brividi ed orgasmi scuotenti. Erano una simbiosi perfetta, lei si lasciava fare e lui sembrava in un’estasi di goduria, guardava la figa allargata e la accarezzava con una mano mentre con l’altra la pompava lentamente fino a dove raggiunta la massima profondità, tremori percorrevano tutto il corpo della donna e poi ancora ed ancora finché non arrivava l’orgasmo con grida smorzate e frasi spezzate, imprecazioni e offese dirette al suo amante.
    
    Quando decise che era sazia di quel gioco, da brava regista qual era, tolse il dildo dalla pagnottona che rimase per qualche istante aperta come se quel torrione di silicone fosse stato parte di lei, e adesso le mancasse; ma quando chiuse le gambe tutto sembrò tornare alla normalità. Brandendo il dildo grondante di umori, e sicuramente ancora caldo, la vidi placcare Giovanni stendendolo supino e mentre lo baciava, infilandogli il dildo fra le gambe cercava di farsi strada verso il culetto. Non ci credevo, ma l’amico alzò le gambe piegandole e la donna, si mise davanti a lui strofinandogli il mostro sullo sfintere, Lui non batteva ciglio, si lasciava fare e lei iniziò un massaggio che ne ero certo, avrebbe rotto il culetto del mio amico.
    
    Non andò così, la donna dopo averlo massaggiato a dovere, tolse la pressione sullo sfintere e premiò Giovanni per averla assecondata, con un accenno di pompino. ...
    ... Quando Lidia cambiò gioco, le disse che avrebbe potuto tranquillamente provare a farlo passare! Lidia si limitò a sorridere, magari un’altra volta rispose. Si stese supina a gambe divaricate e si posizionò la testa di Giovanni tra le cosce per una sana mangiata di figa. Mi bastò uno sguardo per capire che voleva il mio cazzo in bocca per quel nuovo quadretto del trio oramai consolidato. Lei sottolineava con un lamento ogni orgasmo, infilandosi il cazzo in gola e Giovanni lappando la figa dell’amica a bocca piena o mordicchiandole i labbroni o la clitoride, si era alzato sulle ginocchia per potersi smenazzare il cazzone.
    
    Bella bagnata dalla leccatona di Giovanni, mi invitò ad entrare e accomodandomi nel calore della pagnotta larga calda e madida di umori, iniziai a scopare lentamente, senza fretta, il mio cazzone era ben poca cosa rispetto al paracarro che la aveva allargata solo pochi minuti prima e la sua invasione era ancora percepibile. Lucia sembrò capire cosa stavo pensando e si impegnò in una serie di contrazioni vaginali perfettamente apprezzabili che mi eccitarono oltremodo mentre le procurarono un ulteriore orgasmo. Mi accarezzava la schiena ed allargando le gambe arrivava a toccarmi i glutei, spalmandomi lo sfintere con gli umori che si prelevava tra le gambe. La cosa non mi lasciava tranquillo.
    
    Ed il motivo di tante attenzioni venne verbalizzato dopo pochi minuti di quell’attento massaggio; è arrivato il momento di far provare al tuo amico fino a che punto sei ...
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