1. Io e Giovanni Parte quinta


    Data: 24/07/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    Io e Giovanni, parte quinta
    
    Ci siamo sentiti ancora con Lucia per questioni di lavoro nei due pomeriggi successivi e ogni volta lei accennò a come non mi avesse mai visto così coinvolto in una storia d’amore con una persona diversa da quella che sarebbe diventata presto mia moglie. Nonostante continuassi ad affermare che ciò non avrebbe cambiato i miei progetti matrimoniali, sosteneva che avrei dovuto ripensarci perché la nuova scoperta avrebbe potuto portarmi ad un ripensamento postumo. Io non la pensavo così ovviamente, ma lei continuava a riproporre quell’adagio.
    
    Con Giovanni continuavamo i nostri giochi quotidiani la sera e durante i pomeriggi riuscimmo a ricavarci un paio di spazi per recarci un pomeriggio in piscina termale ed uno per giocare a tennis. Solita trafila per gli itinerari in auto e a letto per la prima parte della serata. Quella settimana non vi fu spazio alcuno per Mara, l’altra scopamica, mentre con la mia fidanzata riuscimmo a stare insieme solo una volta perché il lavoro la tenne impegnata. Mi trovavo quindi ad avere più risorse del previsto. Non ebbi tempo per spenderle se non con l’onnipresente Giovanni, inoltre, cosciente del mio coinvolgimento emotivo, aprendo una nuova parentesi, “Lidia” stava giocando pericolosamente con la mia infatuazione.
    
    La cosa non mi impensieriva, sono abituato ad una vita molto movimentata sessualmente, anche se un uomo non era mai entrato a far parte degli aspetti sentimentali, al massimo nella routine di giochi ...
    ... meccanici, funzionali alla soddisfazione nel passaggio tra una scopamica e l’altra. Era pure consentito dalla mia morale, il prestare la mia opera nella soddisfazione del desiderio dell’amico gay che aveva bisogno di un servizio di pronto intervento che chiedeva di poter averlo in bocca o in culo per una sera o un pomeriggio che il partner lo aveva lasciato solo senza il necessario supporto. Giovanni era diventato da subito tutta un’altra storia e lo sapevo ma lo avrei gestito; ne ero certo.
    
    Arrivammo così al fatidico mercoledì pomeriggio. Giovanni mi attese alla fine di una mattinata di servizio molto nervosa. Dovetti fermarmi un’ora buona oltre il mio orario per aiutare il collega nel continuare l’assistenza al caso in questione. Quando uscii, nonostante la telefonata per rassicurarlo che avremmo comunque fatto in tempo e nulla era cambiato nella progettazione/realizzazione del pomeriggio, era terribilmente nervoso e continuando a guidare fino a casa di Lidia, non chiese nemmeno il solito pompino dell’autista. Lo lasciai sedimentare nel suo brodo approfittando della situazione per riposare un po’.
    
    Trovammo Lidia che ci aspettava seduta. Fumava sulla panchina vicino all’ingresso, davanti a lei un parcheggio vuoto che Giovanni prontamente occupo, scendendo a salutarla senza nemmeno spegnere la macchina. Quanta premura, fu il commento di Lidia rivolto a me, mentre scendevo mollemente rilassato; non come qualcuno che a volte malamente saluta. Ne ridemmo entrambi, Giovanni ...
«1234...»