Io e Giovanni Parte quinta
Data: 24/07/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... non colse, e nemmeno si girò a spegnere e chiudere la macchina, vedendo che mi accingevo a farlo io. A braccetto con l’amica, si incamminarono verso l’androne.
Chiusi l’auto e li raggiunsi pochi secondi prima che arrivasse l’ascensore. Meno male che ti sei mosso, disse ironicamente Lidia, ti avremmo lasciato da solo se aspettavi un altro po’. Giovanni già stava accarezzando il fondoschiena dell’amica e sembrava non aver colto una parola di quanto ci eravamo detti. Solito famelico avvinghiamento appena si chiusero le porte dell’ascensore, con quel bacio mordi / succhia / lecca che avevo già visto la settimana prima. Stavolta però decisi di gettarmi nel gioco; subito mi strinsero nel cerchio allargando le braccia e rendendomi partecipe del mordi, lecca e succhia. Lidia trasmetteva un sapore di chemin gum alla fragola e Giovanni una freschezza di menta. In ogni modo la voracità con la quale ci scambiavamo baci e morsi aveva un non so ché di morboso che non approvavo perciò appena arrivato al piano ne approfittai per staccarmi.
Conoscevo a memoria i loro corpi e, anche se fare l’amore con Giovanni oramai era diventato pressoché una droga, in quel momento, avrei voluto staccarmi ed andarmene. Mi sentii in sovrappiù, Lidia mi lanciò il mazzo di chiavi per aprire la porta, senza staccare la bocca da quella di Giovanni, continuando a rovistargli con l’altra mano dentro i pantaloni da dove usciva il cappellotto turgido. Seguendo l’istinto, una volta aperta la porta, visto che ...
... non erano ancora usciti dall’ascensore, imboccai le scale e scesi i nove piani per guadagnare l’uscita. Non so cosa mi avesse preso ma mi parve la cosa da fare. Una volta nell’androne, trovai Giovanni che mi aspettava. Era serissimo e mi rimproverò per quello che avevo fatto.
Disse che se non ci fossi stato io non avrebbe avuto alcun senso quello che stava facendo con Lidia e che se me ne andavo io, allora se ne sarebbe andato anche lui. Quando gli dissi che mi ero sentito in più, mi prese per mano e trascinandomi nell’ascensore senza parlare, tornammo al piano attico dove l’amica era già entrata in casa. Non era sicuro di aver chiuso la macchina, mi giustificò Giovanni; e tornò ad insidiare Lidia rituffandosi nello stesso gioco appena lasciato in sospeso, lanciandomi delle occhiatacce. Tolsi la gonna a Lidia che come l’altra volta non portava biancheria intima e così senza la maglia il suo prosperoso corpo divenne la palestra di arrampicata dell’amico.
Lidia liberò abilmente Giovanni degli indumenti ed iniziarono subito un sessantanove da videoripresa. Giovanni mi guardava intenzionalmente per invitarmi a partecipare ed una volta nudo, mi avvicinai per farmi succhiare dall’amica, ma lei si alzò e condusse la bocca dell’amico al pompino. Gli accarezzava il mento mentre glielo infilava in bocca spingendogli la nuca per invitarlo al soffocone. Giovanni si lasciava fare e la donna, assicuratasi che la pratica fosse ben avviata, scese ad occuparsi del cazzo dell’amico. Ero in ...