La banconota
Data: 22/07/2020,
Categorie:
Etero
Autore: VulcanicaMente, Fonte: Annunci69
... esotico e, vedendomi là fermo e confuso, si appiattì al muro. Senza staccarmi lo sguardo da dosso, mi disse:
"il bagno è libero, finisco di aggiustarmi il trucco ed esco".
Non riuscii a trovare l'input per una risposta brillante e la mia bocca produsse un grazie automatico mentre la oltrepassavo, inspirando profondamente quel profumo freschissimo e tamponando leggermente quel corpo sinuoso.
Dopo aver chiuso la porta, mi presi un minuto per fare mente locale. Lì accanto c'era una donna più grande di me, estremamente sensuale e intenta a truccarsi, ignorando probabilmente che, a un metro di distanza, io non riuscivo a pisciare a causa di una possente erezione. Iniziai lentamente a scappellarmi, immaginandomela colorarsi le labbra col rossetto, quando un rumore secco mi riportò sulla terra.
Era uscita e mi sentii inevitabilmente stupido con quel membro in mano e quella fantasia in testa.
Con un poco di amarezza riuscii finalmente a svuotare la vescica, allontanando quel teatro mentale che avevo messo in piedi. Mi diedi una rinfrescata e ritornai in superficie dove i miei amici stavano continuando a fare baldoria in mio onore.
Nel trafitto mi guardai intorno alla ricerca di quella figura femminile senza però trovarne traccia. Che stranezza. Ma non ebbi troppo tempo per rimuginare che i ragazzi mi accolsero con un altro e ultimo, a loro detta, calice di vino.
Passai qualche minuto dubbioso per la visione precedente prima di venir risucchiato nuovamente dalle ...
... cazzate tipiche degli uomini. Soldi, figa, calcio. Senza disdegnare però qualche rovescio culturale. Così, mentre difendevo l'arte di Joan Semmel, avvertii di nuovo quel profumo ipnotico. Giusto il tempo di troncare l'orazione che la vidi sfilare davanti al nostro tavolino con tutto lo charme che potessi immaginare in dotazione a un essere umano.
Questa volta non mi guardò minimamente. Al contrario, io diedi vita a una notevole performance voyeuristica, osservando ogni particolare di quella figura. Era un delicato concentrato di forme morbide e piene al punto giusto. La maestosa sfilata s'interruppe in prossimità di una panchina del locale. Si sedette, scoprendo un'ampia porzione di gambe, e accese una sigarette che pareva troppo piccola per quelle labbra onnivore. Fu in quel momento che il suo sguardo puntò dritto al mio. Feci istintivamente per cedere, volgendo la vista altrove, ma ebbi la forza per resistere ancora qualche secondo prima di ricevere uno schiaffo da uno dei miei amici che aveva notato la trance. Per fortuna riuscii a dissimulare i pensieri e provai a imbastire una strategia.
Nel frattempo sentivo il suo sguardo addosso. Era una sensazione per certi versi molesta, ma non propriamente inedita, perciò fui in grado di gestirla senza troppi disagi.
Nonostante i pochi elementi per giocare bene le mie carte, decisi di muovermi spregiudicatamente per onorare gli auspici di quell'anno. Così dissi ai miei amici che mi sarei recato nel bar per saldare il conto ...