1. Un bacio a Venezia


    Data: 22/07/2020, Categorie: Etero Autore: jnik, Fonte: EroticiRacconti

    ... su una panchina.
    
    "È insopportabilmente arrogante e ci sono volte in cui mi tratta davvero male!" si sfogava. "Nemmeno il nostro primo bacio è stato un qualcosa di romantico...tu come me lo daresti il primo bacio?"
    
    "Ma che razza di domanda è?" risposi ridendo.
    
    "Voglio capire se siete tutti così stronzi o se per il genere maschile c'è ancora speranza. Insomma...tu come mi baceresti?"
    
    "Ma che ne so, Vero, come faccio a rispondere?"
    
    "Allora non rispondere. Non mi baci, ma mi mostri come tu mi baceresti."
    
    "E cosa cazzo vuol dire?" dissi ridendo.
    
    "Oh, andiamo. Ti piace recitare, no? Recita! Immagina il copione nella tua testa e recita...non mi devi baciare, solo mostrare cosa faresti!"
    
    Andammo avanti così per un po', ed alla fine mi convinse.
    
    "Ok. Proviamoci."
    
    Feci un respiro profondo, quindi le presi le mani nella mie.
    
    La guardai intensamente negli occhi e...lei scoppiò a ridere.
    
    "Eh no, eh! Nel mio copione siamo due innamorati, non puoi ridermi in faccia!" La sgridai tra il piccato ed il divertito.
    
    "Ok. Scusa hai ragione, ma non ce l'ho fatta...non ti avevo mai visto fare quello sguardo..." sì giustificò ridendo.
    
    Ricominciamo.
    
    Feci un respiro profondo, quindi le sfiorai i capelli, accarezzandole il viso.
    
    La guardai intensamente negli occhi e mi avvicinai piano, ma deviai subito di lato e sfiorandole l'orecchio con le labbra le sussurrai:
    
    "Sei bellissima, Vero..."
    
    Tornai indietro senza che le mie labbra perdessero mai il ...
    ... contatto con la pelle della sua guancia.
    
    Quando fui di fronte a lei, le nostre labbra erano separate da un soffio soltanto.
    
    Potevo sentire il suo respiro, il calore del fiato.
    
    Credo che ciascuno dei due aspettasse che l'altro rompesse quel magnetismo del tutto imprevisto che si era venuto a creare.
    
    Io stavo aspettando lei interrompesse la mia pièces teatrale, lei forse aspettava che io la smettessi di recitare e tornassi alla realtà.
    
    Ma come i poli opposti di due calamite, le nostre labbra finirono per sfiorarsi, quindi per aderire perfettamente, cercando un contatto ancora più intenso.
    
    Chiusi gli occhi e per un istante la mia mente si svuotò da ogni pensiero.
    
    Mi resi conto di cosa stavamo facendo e d'istinto cercai di ritirarmi.
    
    "Questo, è il bacio che desideravo" sussurrò Veronica, e ritirandomi nuovamente a sé, riprendemmo quel bacio con ardore ancora più intenso.
    
    Finimmo per limonare quasi su quella panchina come due quindicenni.
    
    A spezzare l'incantesimo ci pensò il mio cellulare, che iniziò fastidiosamente a squillare.
    
    Non risposi, e senza che ci dicessimo nulla ci alzammo dalla panchina, quasi come ad un segnale concordato.
    
    "Facciamo due passi ed andiamo verso la macchina?" mi sentii in dovere di dire.
    
    Veronica annuì ed iniziammo a camminare in silenzio. Nessuno dei due accennava a voler parlare di quanto era appena accaduto.
    
    'Un'ora e mezza di macchina così non la possiamo reggere' pensai.
    
    Vedendo un bar proposi quindi di fermarci ...