1. Ricordo di un’estate


    Data: 21/07/2020, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... in altri casi solo seminascosti per richiamare ancor più sulle curve di donna quell’eterna tensione erotica che l’inquieta fronte tratteneva.
    
    Ormai liberata del pudore, aprì dinanzi a me anche alcuni video rivelandomi anni segreti, a nessuno mostrati: nel primo c’era lei che cavalcava un grosso dildo color ocra che pareva incollato al parquet della casa. Mi colpivano la forza dei suoi gemiti ogni volta che il suo bacino sprofondava inghiottendo con grazia inesorabile quel fallo sino a sfiorare la cervice, a percuoterla senza pietà non dandole tregua. Non potevo staccare la vista dalla sua bellezza selvaggia, una giovane ragazza nel pieno del proprio rigoglio, che si concedeva piaceri inauditi imprimendo una cadenza ritmica alle membra eccitate. I suoi gemiti soffocati risuonavano nella stanza, alternati a una gran copia di sospiri inanellati tra i denti di perla ed esalati da labbra a petali di rosa somiglianti. Il viso segnato dal piacere incipiente. Ruotando la camera del pc, l’impudìca metteva in risalto la rotondità plasticamente perfetta dei glutei, il cui centro celava l’altro antro proibito di piacere voluttuoso sigillato da uno strumento di cui poi conobbi il frivolo nome. Man manco che procedeva la cavalcata, Virginia si toglieva con gesti soavi e seduttori alcuni monili quali orecchini pendenti e una catenina con la croce e, allargando sempre di più la visuale sul suo seno parzialmente celato da una camicia bianca elegante che apriva incurante. Dopo essersela ...
    ... completamente levata e gettata ai piedi, la magnificenza del flessuoso corpo fremente s’impose alla telecamera. Un altro video inquadrava Virginia con calze autoreggenti nere, scarpe altrettante nere col tacco, del tutto sprovvista di mutandine, lo sguardo tra il timido e lo sfrontato. Gli occhi da provocatrice consumata incastonati d’innocenza e freschezza d’un sospiro eterno di giovinezza e piacere. Il suo sesso totalmente depilato, come frutto maturo, esposto e perfidamente stuzzicato contro lo spigolo di una scrivania bassa. Il bacino roteante e il fondoschiena sodo che si dimenavano all’unisono frontalmente e ai lati della traiettoria di ripresa. Al di sopra indossava un top in pizzo blu elettrico evidenziante il seno dai rosei contorni. Virginia sorrideva alla telecamera scompigliandosi i capelli corvini con mani fatate, divertendosi a sfiorare lo spigolo duro col sesso rosato ed impunemente allargato. Lasciava una striscia di umori come una piccola lumaca leziosa. Nessun segreto veniva celato all’obiettivo. Poi la si vedeva scomparire dalla visuale ancheggiando nel tratteggiare percorsi a me ignoti e poi ritornare: frammenti di attimi di corruzione lasciva quasi sospesi nell’irrealtà di stanze proibite. La lingua saettava a leccare il vibratore impiastricciandolo di saliva mentre l’indice destro non abbandonava la rosa inguinale. Un’estasi quella pregustata a palpebre socchiuse. Virginia leccava un oggetto con una punta tonda costruito con una torsione particolare che, ...
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