Ricordo di un’estate
Data: 21/07/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... Neanche per quello che fai da sola? Con cosa ti ecciti di solito?”. Virginia era visibilmente molto imbarazzata tanto da arrossire veementemente. Non credevo ci fossero ancora ragazze che riuscissero a provare timidezza, considerando quanto siamo tutte diventate spregiudicate. Ci riflettei un po’, ma dovetti ammetterle che non ero affetta da tediosi sensi di colpa. Ci fu una lunga pausa in cui Virginia volse lo sguardo dalla luce del sole che si inabissava dietro i profili cupi delle montagne tra sfumature irreali di bluastro, violetto e arancione, infiammando l’aria del suo splendore morente al terreno sotto di noi odoroso di umidità. Non mi rivolse gli occhi per un tempo indefinito sembrando soppesare indecisa prima di un salto nel vuoto. Poi trasse un respiro profondo e confessò. “Vedi Deborah, anche io sono credente e, a differenza tua, proprio per questo non riesco a vivere senza colpa le mie pulsioni”-“Virginia sono cose naturali, specie da giovanissima, che male ci vedi? Poi mi pare che entrambe siamo tutto fuorché spregiudicate. Ci sono persone che conosco che cambiano partner ogni sera, anzi si dedicano a cose anche più spinte e….” A quel punto, vidi Virginia prendere fiato e, come desiderando togliersi definitivamente d’impiccio, vuotò il sacco: “Vedi io amo masturbarmi guardando sesso saffico, oppure donne che si masturbano in solitudine. Non mi soffermo troppo invece sugli uomini”. Guardò poi dritto dinanzi a sé non osando levare gli occhi ad intrecciare i ...
... miei. Fui colpita da questa uscita, ma non eccessivamente sconvolta, avevo varie amiche che mi avevano detto confidato simili, eppure erano rigorosamente etero: evidentemente tutti noi abbiamo un lato nascosto e anche l'”innocente” Virginia non era esente da questa regola. I suo occhi divennero più brillanti e, mentre, a gambe intrecciate, sfioravamo gli ultimi atti del crepuscolo inseguendo le ombre che ricoprivano il paesaggio silente come nubi oscure che sfilavano indolori, capii di un tratto quanto, nel breve volgere di giorni, fossi diventata un modello per lei. Ero talmente concentrata sul mio benessere da non essermi accorta di nulla, ero così sicura di me da non aver sospettato segreti impalpabili.
Virginia riprese le confessioni aggiungendo che lei si masturbava anche più volte al giorno, spesso davanti alla scrivania del pc, ma pure da sola allo specchio, oppure in ogni luogo protetto da privacy. La perfetta solitudine la rendeva maga lasciva. “A volte mi chiudo in bagno e semplicemente mi piego nascondendo le dita dentro di me”. Si toccava ovunque e con qualsiasi cosa: dal suo dildo a tre diversi vibratori. Sarò sincera: questa ulteriore confidenza mi mozzò il fiato. Di rado la mia intuizione sbagliava di tanto. Non avrei immaginato Virginia fosse così disinibita. Schegge di meraviglia mi martellavano la mente. Evidentemente la sua forte sensualità, non potendosi esprimere in altri modi, veniva introflessa e sviluppata consumandosi in un’arte singolare, a tratti ...