Ricordo di un’estate
Data: 21/07/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... vari. I maschietti difficilmente riuscivano a staccare gli occhi di dosso dal mio top o dal mio viso lievemente arrossato per il caldo della calca. Cercai di essere cortese e scherzosa, ma in realtà già poco dopo iniziai ad annoiarmi. Infarru, dopo le presentazioni di rito, Gabriele aveva iniziato ad aggiornarsi con i propri sodali e io ero rimasta un po’discosta perché, pur venendo fatta oggetto di sguardi furtivi che non mi passavano inosservati, probabilmente per la timidezza nessuno prendeva l’iniziativa di fermarmi introducendosi a me individualmente.
“Ciao, io sono Alex” mi fece d’un tratto un ragazzo che doveva essere sui 25 anni. “che fai qui di bello? Non abbiamo turiste tanto carine, di solito. Tu studi all’università. Io ci provo con ingegneria per non so quale masochismo. Sei un’amica o una parente di Gabriele?”-“Sì, sono sua cugina” gli risposi squadrandolo con finta distrazione e affettando superiorità. Era un ragazzo normalissimo coi capelli e spazzola, ma abbastanza alto e robusto. Doveva essere piuttosto popolare nella zona considerando che, mentre procedevamo, non c’era una persona non lo salutasse. “Andiamo ti offro un drink se ti va”-“ok grazie ma nessun doppio fine eh!” scherzai tra il serio e il faceto. Non feci a tempo a cogliere la risposta che, al centro di un crocchio di amiche, incontrai quella che dalla descrizione e dalle foto doveva essere la giovane concupita da Gabriele. Devo ammettervi che era splendida, di rado, anzi mai, avevo visto una ...
... ragazza più semplicemente avvenente e soavemente distesa nella piena maturità dei lineamenti. Aveva contorni del viso assai regolari nella loro coinvolgente simmetria, portava i capelli lunghi e lievemente mossi sotto le spalle, di poco sollevati all’attaccatura frontale. Gli occhi erano profondi, espressivi e luminosi: nemmeno io capii se si fosse truccata e quanto data la notevole perfezione della composizione ciglia-sopracciglia e la naturalezza del contorno occhi. Il naso e la bocca erano un capolavoro di proporzioni e intrigante sensualità. La cromia della pelle presentava levigature di porcellana sfumata con delicatissimi rossori virginali. La vita era stretta e snella, i fianchi leggiadramente evidenziati da un abito lungo al ginocchio, di generosa morbidezza color pesca. Le gambe così simili alle mie ben tornite e affusolate. Il petto prepotente pareva serenamente inserito in una composizione di armonia e purezza. I nostri sguardi s’incrociarono e capii perché effettivamente fosse una delle giovani più ambite nel paese. Non mi sarei mai spinta ad espormi con una sconosciuta, ma per liberarmi dell’imbarazzo generato dall’intreccio di sguardi e la volontà di liberarmi dall’assedio di questo molesto Alex, le rivolsi la parola: “Tu devi essere Virginia: mi hanno parlato molto di te”. ruppi il silenzio non priva di una certa confusione, non mi vergogno a dirlo, generata anche da inaspettata venustà che in tutta onestà non ritenevo inferiore alla mia anche se più celata- ...