Ti ho tradito
Data: 17/07/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69
“Come sarebbe a dire che mi hai tradito?”
La moglie era seduta sul divano, con le gambe strette al petto. In mano aveva una tazza di tisana fumante. Indossava dei calzettoni, un lungo maglione e forse nient’altro. La sua voce era calma, quasi un po’ assente.
“Ti ho tradito, ho scopato con un altro uomo.”
“E perché me lo dici?”
Lui reagì in maniera stranamente calma a questa rivelazione, ma fu il modo in cui lei gli si era rivolta a fargli affrontare la situazione così. Gli venne istintivo di voler capire, prima di agire in qualche modo.
“Non lo so. Sento che dovevo dirtelo.”
“Quando è successo? Con chi?”
“Il mese scorso. Quando sono andata a Roma. Con uno che non conoscevo.”
Diede un sorso alla tisana. Sembrava spaventata, ma risoluta.
“E questo cosa cambia tra noi?”
“Non lo so. Devi dirmelo tu. Sono io che ti ho tradito.”
“Perché me lo dici, allora! E perché solo ora, dopo un mese? Sei innamorata di lui?”
Rise nervosamente, scuotendo la testa.
“No, no. Ma figurati. Non lo conosco neanche.”
“Allora spiegami. Perché io non ti lascio per una cosa del genere, ma neanche posso perdonarti come se niente fosse. Fammi capire! In modo che io possa giudicare. Siamo sposati e credo che ci amiamo ancora. Siamo adulti. Queste cose succedono. Ma non per questo possono esaurirsi così, in una confessione.”
“Appunto siamo sposati.” Fece una lunga pausa, sorseggiò la tisana pensierosa. “Siamo sposati ed io ho bisogno di sapere se lo ...
... rimarremo.”
“Sì, cazzo. Ora mi arrabbio. Cosa vuoi che ti dica? Divorziamo per un tradimento? Non credo, se non c’è qualcos’altro dietro. Ma questo non vuol dire che le cose siano a posto.”
“Va bene. Non ho mai pensato che uno come te potesse mandare a puttane il matrimonio solo per un tradimento. Ti conosco. Ci conosco. Non è di questo che ho paura. Ma cosa faresti se ce ne fossero altri?”
“Altri? Mi hai tradito altre volte?”
“No. Non ancora.”
“Non ancora? Hai intenzione di rifarlo?”
“Credo di sì. Per questo ho avuto bisogno di dirtelo.”
“Ma che cazzo dici? Questo dialogo è surreale.”
“Forse devi ascoltare la storia.”
“Cazzo, te lo chiedo dall’inizio! Spiegami tutto.”
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Ero in treno, stavo andando verso Roma. Ti avevo appena salutato, mi avevi dato un bacio sulla guancia prima che scendessi dall’auto. Ero corsa verso il binario. Avevamo fatto un po’ tardi e non avevo tanto margine di tempo. Avevo le scarpe col tacco e quel vestito aderente, ti ricordi? Mi avevi fatto anche i complimenti. Non era certo agevole correre vestita così, trascinandomi dietro il trolley. Mentre mi avvicinavo al treno, diversi uomini si giravano a guardarmi. Mi sentii lusingata, mi sentii sexy. Non so se è stato quel pensiero, ma mi sono distratta e sono inciampata. Quasi finivo a terra, se un uomo che giunse da dietro non mi avesse sorretto e raccolto la valigia che era caduta. “Deve salire su quel treno?” mi chiese e sentendo la mia risposta affermativa, "anch'io" ...