Il compagno di stanza esibizionista - parte 2
Data: 15/07/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: The_southparker, Fonte: Annunci69
... praticamente nudo, accanto a me, mentre si menava l’uccello.
“Tu sei fuori di testa!”, gli dissi, “vedi che tra 10 minuti arriviamo!”. “Ok, allora mi dò da fare!”, rispose. Iniziò ad aumentare il ritmo, pompando velocemente con la mano destra. Con la coda dell’occhio cercavo di guardarlo senza distrarmi troppo. Per fortuna in strada non c’era troppa gente.
All’improvviso, mise in bocca l’indice della mano sinistra e lo insalivò per bene. Aprì le gambe, sollevò il culo e infilò il dito nel buchetto. Cazzo. Non avevo mai vissuto niente di più eccitante. Iniziai ad accarezzarmi il pisello mentre guidavo, sentivo che la mia cappella era bagnata di presperma.
Ivan chiuse gli occhi, emise un lamento, e iniziò a contorcersi leggermente mentre continuava a menarsi il cazzo. Vedevo i muscoli tesi delle sue gambe, la cappella turgida e bagnata. Poi all’improvviso, iniziò a gemere rumorosamente e venne. Gli schizzi di sborra lo colpirono sul petto e sul viso mentre con il dito continuava a stimolarsi la prostata.
Quella scena era troppo per me e non potevo resistere. Mentre Ivan scaricava il suo carico, mi venni nelle mutande, cercando di far finta di niente. Poi parcheggiai la macchina in una viuzza vicino al locale, mentre Ivan strizzava le ultime gocce di sperma dal suo uccello e ingoiava tutta la sua sborra, come sempre.
Vidi che stava riprendendo la sua maglietta e gli dissi: “Se entri così nel locale sicuramente farai colpo!”. Si infilò la maglietta e sogghignando ...
... mi rispose: “Beh direi che ho già fatto colpo…”, indicando con lo sguardo il mio pacco. “Tieni, pulisciti!”, aggiunse, lanciandomi un pacco di fazzolettini, “Ma la prossima volta caccialo fuori, pollo!”. Cosa diavolo era appena successo? Arrossii, presi un fazzolettino e lo infilai nelle mutande per ripulirmi.
Uscimmo dall’auto ed entrammo nel locale. Quella sera mischiammo birra e superalcolici, e a fine serata eravamo sbronzi. Nessuno di noi due poteva guidare in quello stato, ma non volevamo nemmeno spendere soldi per un taxi. Visto che era solo mezz’ora di strada, decidemmo di tornare allo studentato a piedi, nonostante piovesse. Avrei ripreso l’auto il giorno dopo.
A metà strada la mia vescica si fece sentire. Dissi a Ivan che dovevo trovare un McDonald's o qualcosa del genere perché me la stavo facendo sotto. Rise, dicendo che non c’era bisogno, visto che potevo pisciare dove volevo. Indicò delle aiuole a bordo strada e mi disse di farla lì. Non l’avevo mai pisciato all’aperto, sono sempre stato piuttosto riservato. Tirai fuori il mio uccello e rimasi lì, davanti al cespuglio, dondolandomi sui talloni. Non ci riuscivo.
Ivan rimase a guardarmi per un po' mentre avevo il pisello in mano, poi disse: “Okay, piscio anche io, vediamo se ti aiuta”. Si slacciò i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo, lo puntò verso l’aiuola e iniziò a urinare. Rimasi ipnotizzato dal suo cazzo, come sempre. Complice l’alcool, restai immobile a fissarlo. Se ne accorse, si fermò e disse: ...