1. Azzardare oltremisura


    Data: 15/07/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... cellulare con un uomo mai visto, ma soltanto conosciuto, anzi, scoperto nella chat. Chi era quest’uomo, che ha saputo conquistare raggiungendo e toccando le corde giuste e precise del mio animo, che ha saputo fin da subito con bravura che cosa io volessi o avessi bisogno, che mi parlava con quella voce chiara, lenta e profonda, cadenzando e scandendo le parole, quest’uomo che rievocava giochi erotici, riuscendo a farmi sentire come se li stessi realmente vivendo?Quest’uomo che mi scriveva del suo amorevole desiderio di prendersi cura di me per qualche ora, della sua voglia di coinvolgermi e di trascinarmi in quei giochi, descrivendomi precisamente che cosa m’avrebbe fatto, quest’uomo il cui soltanto pensarlo mi causava una dolorosa e tormentosa eccitazione? Quante volte mi sono masturbata pensando a lui, quante volte ho pensato e riflettuto che fosse lui e non mio marito a toccarmi, ad accarezzarmi, a baciarmi e a leccarmi.
    
    La curiosità di dare un volto all’uomo che m’ha teoricamente scopato decine di volte, all’uomo che sfiorava la mia pelle massaggiandomi con dita esperte, che succhiava i miei capezzoli con bravura e maestria, che apriva le mie gambe infilando la sua lingua calda fra le mie grandi labbra leccandomi con delicatezza e laboriosità, all’uomo che m’ha fatto gridare di desiderio implorandolo di riempirmi con il suo sesso, invocandolo di scoparmi, facendo appello di sollecitare il mio clitoride duro, affinché potessi essere scossa da un orgasmo eccezionale, ...
    ... liberatorio e sconvolgente. La curiosità e la stranezza di darmi all’uomo, che con le sue parole guidava la mia mano per regalarmi quel piacere che avrei voluto fosse lui a procurarmi. L’esclusività e la particolarità dunque di poter avere realmente il suo sesso dentro di me, la sua lingua per poter esplorare il mio corpo m’ha fatto forse perdere la chiarezza e la lucidità necessaria per individuare il pericolo?
    
    I miei sensi erano così intorpiditi e offuscati dal doloroso e rattristante desiderio che lui riusciva a farmi provare costantemente, da non riuscire a percepire la differenza né la disparità fra il bene e il male, perché in quell’istante io ero lì davanti a quel portone, perché sapevo che lui m’attendeva e tutti quei chilometri altrimenti realizzati a che cosa sarebbero serviti? Sul treno, infatti, avevo avuto molto tempo per pensare a quanto c’eravamo promessi, perché sul treno continuava a mandarmi messaggi d’esortazione, quasi d’incoraggiamento, come se percepisse i dubbi e la riluttanza che m’ha accompagnato, fin dal momento in cui lui pronunciò quell’inevitabile domanda:
    
    “Nadia, quando verrai da me?”.
    
    Dubbi, indecisioni, irresolutezze nel frattempo s’accavallavano mescolandosi velocemente, e se io non fossi stata come lui s’aspettava? E se lui non mi fosse piaciuto? Lui mi confidò che non era importante né saliente il nostro aspetto fisico, perché eravamo affascinati e attratti da ben altro, qualcosa che andava oltre a come si appare comunemente. Molto ...
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