1. La scatola dei colori


    Data: 14/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Nienteenessuno, Fonte: RaccontiMilu

    Capitolo 1 – Ricordi
    
    Se una persona avesse aperto quella porta in quel momento, alla fioca luce delle candele, avrebbe visto una donna con le braccia in alto, i polsi legati con una corda fissata ad un gancio al soffitto, una benda nera sugli occhi e completamente nuda. Intorno a lei due uomini, nudi anch’essi, che le giravano intorno, ne osservavano il corpo sinuoso e, senza proferir parola la toccavano, baciavano e accarezzavano. Gli unici suoni che si udivano, prima soffocati poi sempre più forti, erano i di lei gemiti. Arianna, questo il nome della donna in questione, si trova in questa situazione “particolare” per una storia che ha avuto inizio molti anni prima……..
    
    E pensare che quel giorno aveva tutt’altri programmi, invece per vari motivi si ritrovò a pulire e riordinare la cantina e, tra le tante cose che non ricordava più di avere trovò, nascosta in un angolo, una vecchia scatola di scarpe. Non appena aperta i ricordi inondarono, impetuosi, la sua mente come l’acqua che scende da una diga che viene aperta. Continuava a fissare il contenuto di quella scatola senza proferire parola. Lentamente mise le mani all’interno e ne estrasse il contenuto, una vecchia scatola di colori. Ormai la carta esterna era rovinata ma la marca ancora si riusciva a leggere, con delicatezza aprì la parte superiore in modo da poter vedere all’interno. I colori erano messi ordinatamente uno vicino all’altro, in base alle tonalità, alcuni più lunghi altri più corti, in base al consumo ...
    ... che ne aveva fatto nel tempo. Si sedette a terra, appoggiandosi con la schiena al muro, chiuse gli occhi e tornò indietro di 18 anni. Era un tardo pomeriggio d’estate, come ogni anno era solita passare qualche settimana, lontana dalla calura cittadina, a casa dei nonni che vivevano sulle sponde di un lago. Quel giorno, ricordava, il caldo era stato particolarmente intenso per cui decise di uscire più tardi del solito, non per andare in piazza con gli amici, dai quali sarebbe andata in serata, ma per assecondare la sua passione, disegnare/dipingere, per cui armata di fogli e carboncini, la sua passione, s’incamminò alla ricerca di un posto e di una visuale che la ispirasse. Dopo circa un quarto d’ora trovò il posto idoneo, si vedeva uno scorcio suggestivo del lago, con le vele delle barche e dei surf, i bagnanti che erano sulle rive a godersi i raggi del sole e tutt’intorno circondato dalla collina. Sedutasi, Arianna, iniziò a disegnare. Quando disegnava stava bene, si sentiva se stessa appieno, riusciva ad esprimere ciò che, a volte, non riusciva a fare con le parole. Praticamente si estraniava dal mondo circostante. Il carboncino (in questo caso), era l’ideale prolungamento della sua mano, che scorreva sul foglio dando vita a delle forme, in quel momento diventava il suo essere, il suo qui ed ora. Proprio per questo motivo, ebbe un sussulto, quando sentì alle sue spalle una voce che gli disse: “Complimenti, bellissimo disegno.” Giratasi vide un uomo in piedi dietro di lei. “Mi ...
«1234...12»