Con il mio amichetto
Data: 13/07/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pirlino, Fonte: Annunci69
... dopo... arrivò il glande, a completare l’opera.Non me lo aspettavo, non ci avevo mai voluto credere veramente, ma adesso era chiaro che Genny me lo voleva introdurre nel culo.
Adesso, non accettavo più timidamente ma al tempo stesso avevo paura e... E venni pervaso da una sensazione di impotenza, quasi sognante; era come se ormai quella cosa dovesse immancabilmente succedere.- Buono, stai buono. Ti metto solo la testa... resisti, che non è niente...Parlava piano ma con voce vibrante, era eccitato. E mentre parlava premeva, e premeva... la sua capocchia verso il buco del mio culo. Armeggiava, tenendosi il cazzo e dirigendolo, lo sentivo. A volte premeva vicino al buco, mi spingeva solo ma sentivo che non era la giusta via. E allora mi sentii dire anche io, anche se non lo volevo veramente:- No, che fai? Un po’ più in basso... li no.
E Gennaro spostava il pene e riprendeva a spingere.
- Ma dai, - dicevo – lo vedi che non entra? Che vuoi fare! Mettici le dita, dai. Fai come prima, non ti dico niente. Il pisello non entra.Ma lui, sempre più deciso e aggressivo:
- Stai buono, stai buono. Piegati in avanti.- Alza la gamba!- Cosa?- Alza sta’ gamba che così entra!, con la mano mi fece alzare la gamba destra verso l’alto, in modo che le due chiappe si spalancassero.- Ecco, ecco, tienila così – aggiunse, - tienimi aperte le pacche!
E adesso spingeva, spingeva forte, ma non succedeva praticamente niente: realizzai, finalmente, che era impossibile che quell’oggetto fuori ...
... misura potesse entrare in quel mio buco, così piccolo.Iniziai a cercare di convincerlo a smettere. Forse era solo più stupido di quando credessi, e aveva pensato veramente di sfogare il suo desiderio di una femmina, rompendo il culo a me.Debolmente dissi- Smettila, basta. Che vuoi fare! Non lo vedi che non entra e...E invece, in quel momento ci fu il patatrac!
Non saprò mai se veramente sentii un rumore, insieme a quel dolore lancinante e innaturale, ma se ci penso ancora sono convinto di aver udito, nella camera, un colpo secco, una specie di rapido “plop”, come lo scatto di una molla o il colpo di una frusta.
- Ahia, ahia, ahia, - quasi strillai con le lacrime agli occhi, ma Gennaro mi mise la mano sulla bocca.- Zitto, zitto, che non è niente. Stai fermo che ti passa subito.
- Mi fa male, leva, levalo... mi ha fatto male, cazzo!- Aspetta... aspetta, sta buono solo un minuto.Non era la prima volta che lo prendevo nel culo,ma un cazzo come il suo mai.
Ero addolorato e terrorizzato, pensavo che mi avesse rotto a sangue.
Continuavo a tenere la gamba alzata aiutandomi con la mano, avevo una paura folle che facendo un qualsiasi movimento, avrei peggiorato la situazione.
Gennaro non usciva dal buco. Scesi lentamente la mano per tastare, per capire. Trovai la sua asta dentro me. Ora che tastavo il cazzo, infisso tra le mie natiche, lo sentii grosso come un tronco. Non sapevo di quanto mi avesse penetrato, ma misurai che ancora ne aveva parecchio, fino a trovare le ...