Prigionia cap2
Data: 14/04/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Dark, Fonte: RaccontiMilu
Evrilith si destò dopo un sonno che, probabilmente, era stato indotto dall’incantesimo che l’aveva trasportata altrove. Un brivido le percorse la schiena, era diventata proprietà di un Mago. Un Mago oscuro, potente, rispettato da gente che non si sarebbe fatta problemi a sgozzare un passante per una manciata di monete. Invece Lui, Lui era passato in mezzo ad una folla che Lo guardava con rispetto, che si scansava piena di timore. Lui aveva quello sguardo, lo sguardo di chi sa di comandare, di chi ti guarda e ti imprime la sua sicurezza. Non aveva retto, non era pronta a quello, era pronta a tentacoli, a creature demoniache, a qualcosa che le avrebbe dato conati di vomito. Non ad un nobile.Sì un Elfo nero, ma pur sempre un Elfo nero che smuoveva in lei… No, non voleva pensarci. Se l’era già detto.Non avrebbe ceduto.Mai.La giovane elfa era legata ad un muro con le braccia divaricate di poco sopra le orecchie a punta mentre Lui entrò, forte, fiero. Un sorriso sul viso dava ancora più tranquillità e sicurezza.“Sono felice tu sia sveglia, schiava.”, aveva dato enfasi a quell’ultima parola. E lei era un po’ morta dentro, anche se non l’avrebbe mai ammesso.“Il banditore ha detto il mio nome, puoi chiamarmi con quello.” Evrilith, offesa, non si rendeva conto di aver già scoperto le sue carte ed aver iniziato a giocare con una persona che, se solo avesse saputo, avrebbe dovuto evitare.“Oh! Il tuo nome, da quando gli schiavi ne hanno uno, Krozan?” E sorrise beffardo.Krozan apparse da ...
... un lato della cella in cui era rinchiusa. Era rimasto a vegliarla tutto il tempo, e questo la mise ancora di più in imbarazzo. La giovane guerriera non era stata addestrata a subire questo genere di angherie, non si rendeva conto che la sua mente iniziava già ad avvicinarsi al baratro. E lei stessa, puerilmente, sembrava fare pensieri che la portavano più al precipizio che alla sicurezza.“Mio Signore, solo i servitori come me hanno certi diritti. Gli schiavi sono…Signore lascio a Lei il piacere di definire le Sue proprietà!”“Siete giocattoli, oggetti. Siete il Mio passatempo quando non studio o non pratico la magia. Siete le Mie cavie. Siete quello che Io Voglio, come e quando Lo voglio.”Evrilith lo aveva fissato negli occhi fino a cavie, poi aveva abbassato lo sguardo. Fuoco viola lo avrebbe definito. Lo sguardo di chi sta prendendo tutto il Suo ego e lo sta letteralmente lanciando addosso ad una persona. Umiliandola; portandola dove vuole.E lei dava i primi piccoli segni di cedimento.“Abbiamo portato la cena alla nostra schiava no, Krozan?”, sorrise beffardo Torghul.“Signore ho con me il piatto che lei mi ha chiesto di fare: il formaggio e i salumi” E posò vicino al viso di Evrilith un piatto maleodorante con formaggio e salumi. Gli elfi non mangiano carne, e il formaggio non era proprio uno dei più appetitosi, strane cose si muovevano al suo interno.“La carne la mangiano gli assassini, e questo formaggio sembra più una montagna di vermi. Se vuoi uccidermi di inedia tanto ...