Schiava del Dravor – Collana il Dravor Vol. II
Data: 14/04/2018,
Categorie:
Etero
Lesbo
Trans
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... alle cosce di marmo, dure, lisce e potenti, quindi ai polpacci ed ai piedi, strofinando e massaggiando. Koss mugolò di piacere. Gli scioglieva i muscoli ed i nervi contratti. Neanche lui si era accorto di quanto stressanti fossero stati quei mesi, quanto grave fosse la responsabilità che aveva sentito su di sé. Saa era invece in estasi, prendersi cura di quel corpo, potergli dare piacere le procurava un immenso piacere. Non riuscì a trattenersi e sfiorò le sue spalle con le labbra, non fu un vero e proprio bacio, ma un sospiro, un lievissimo contatto. Per baciarlo all’ultimo istante le era venuto meno il coraggio. Koss invece vibrò. – Saa… – non sapeva cosa dirle. – Sì, – rispose lei, rossa in viso, risvegliandosi da quello stato. – Girami e lavami davanti. – Riportarlo supino fu più facile. Saa fece quello che il Padrone chiedeva. La sua voce ancora una volta era decisa, ma non arrogante, non chiedeva per favore, ma era gentile. I loro sguardi si incontrarono. Lei era rossa in viso e confusa, gli occhi sfuggenti ed annebbiati, non osava sostenere il suo sguardo. Lui era perplesso, per un attimo pensò di esserselo sognato, ma ora voleva vedere cosa succedeva, lui non le avrebbe impedito di fare quello che voleva, ma non l’avrebbe neanche incoraggiata. L’avrebbe lasciata confusa ed imbarazzata, ora dentro di sé ridacchiava, ma cercò di non farlo trasparire. Ricominciò dal petto tenendosi lontana dalla fasciatura. Il pene era floscio e abbandonato tra le cosce dell’uomo. Lei ...
... sbirciò continuando a frizionare, lui non ebbe reazione, era sempre così, mentre lei si sentiva languida ed umida giù in basso. Continuò a frizionare con la destra mentre la sinistra era posata sul suo petto. Saa aveva dita lunghe ed eleganti, leggere e delicate. Mentre frizionava, con il pollice lo toccava sui capezzoli, casuale, molto casuale. Scese sulla pancia e l’altra mano si poggiò ancora più giù, su una coscia. Koss socchiuse gli occhi rilassandosi, ma l’osservava. Saa era molto bella ed aveva un buon odore, da cucciola. Anche Kira, aveva un buon odore, muschiato e di sesso. Che paragoni stava facendo, ma lei scese ancora più giù e stavolta qualcosa lì si mosse. Lei ora non lo guardava, il suo sguardo era sperso mentre le sue mani sembravano impacciate, ma la spugna girava lì attorno e qualche volta la mano lo toccava. Era accalorata, il respiro ansante, lo sguardo vacuo e pensava, fa qualcosa ti prego. Koss ne ebbe pietà e se la tirò addosso cercando di non farsi male. Lei si afflosciò su di lui allungando il collo e la bocca verso la sua. Le labbra si toccarono e lei le dischiuse, lui fu tenero, molto tenero, e lei si sciolse. La guardò, lei aprì gli occhi, era seria e compressa, spaventata di non piacergli, di essere rifiutata. Non le diede modo di pensare. – Farei volentieri io, ma non ci riesco. – – Cosa? – rispose lei con la voce roca in un sussurro desiderosa di compiacerlo in qualunque modo. – Spogliarti. – Saa arrossì, poi iniziò a sbottonare quel camicione ...