Il venditore di aspirapolveri 2° atto - Racconti Erotici

Il venditore di aspirapolveri 2° atto

... madre all’inizio pensai.

Era una specie di suora laica mi parve dai discorsi retrogradi che faceva.

Mi affrontò infatti a muso duro accusandomi di numerose nefandezze che avrei compiuto con sua madre. Forse anche a causa di altri problemi ma quel giorno non ero disposto a farmi infamare a titolo gratuito. Dopo che un diluvio di parole, anche senza senso, uscirono dalla sua bocca arrivò il punto in cui non ne potei più. Mi rendo conto ora che la mia reazione fu dettata dalla rabbia, forse fu sproporzionata, sicuramente oggi sarebbe tacciata di maschilismo e non allineata a quella stupidaggine del politically correct.

Semplicemente le dissi che sua madre aveva preso una dose di Cazzo ed era rifiorita, “Anche tu avresti molto bisogno di essere chiavata per bene, così ti levi di dosso tutta quella acidità”.

Ammetto di aver esagerato, però in quel momento mi uscì così. Si arrabbio ancora di più, mi accuso di altre nefandezze ovviamente.

Oramai la stavo ad ascoltare solo per rispetto verso sua madre.

Mi limitai ad un laconico “Pensaci” prima di girarmi ed andarmene.

Anna aveva svuotato tutto il suo “sacco dell’immondizia”. Grazie ad una maggior fiducia in se stessa, disse al marito tutto quello che si era dovuta tenere dentro in quegli anni.

La tensione in casa era molto alta e Anna pensò di andare dalla sorella per qualche settimana. La figlia rimase a custodire il babbo ed il negozio.

Passarono giusto un paio di giorni e la figlia , Fiorella , mi contattò. Volle rivedermi, ma io non ne avevo nessuna intenzione.

Vista la mia riluttanza disse “cosa intendeva con quella frase?”

fine parte 2