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Il venditore di aspirapolveri 2° atto
Data: 01/07/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
Mi era saltato un appuntamento. Subito un idea mi brillò in testa. Vado a casa di Anna, citofono. Rimane sorpresa perché avremmo dovuto vederci il giorno dopo. Le chiedo se può scendere un attimo, devo chiederle un consiglio. Scende. Le faccio segno di seguirmi al supermercato che sta proprio li difronte. Lei non capisce cosa stia succedendo. Quando siamo all’interno mi fermo al reparto frutta e verdura. Lei perplessa mi segue. “Senta signora Anna, io devo fare la spesa” Mi guarda attonita. “ Vede chiedevo se potesse darmi dei consigli sulle melanzane e sulle zucchine, vede devo far mangiare una signora” calco un po’ la mano sulle parole. Prendo in mano una zucchina lunga e grossa e la maneggio un po’ come un cazzo, stando ben attendo da non farmi notare dagli altri avventori. Finalmente Anna respira. Non aveva capito nulla di quella sceneggiata. Ora mi sorrise, aveva capito. Cominciò lei a recitare. Prese in mano un altra zucchina molto grossa “vede caro ragazzo, senta la consistenza di questa, ne ammiri la lunghezza e lo spessore”. Facemmo la scena per un po’ fino a che non ci scappo da ridere ad entrambi. Presi comunque le zucchine e le melanzane che lei scelse personalmente e ci avviammo alla cassa. Appena fuori la salutai e le chiesi scusa per la sceneggiata. Rise. Il mattino dopo fui da lei. Sempre più bella mi accolse. Stava rifiorendo di giorno in giorno. Posai la borsa della spesa sul tavolo. Le zucchine ...
... facevano bella mostra di se sul tavolo. Ne prese una in mano, se la rigirò tra le mani e poi sedendosi disse “Che fredda” e se la infilò sotto la gonna. Poi come se nulla fosse mi guardo. “Mi dica giovanotto, cosa aveva pensato per oggi”. “Diciamo che oggi eviterei la pasta alla puttanesca e mi concentrerei su qualche variante con zucchine e melanzane” dissi. “Benissimo” aggiunse sorridendo. Passammo una mattinata a giocare con quei grossi ortaggi facendoli transitare nella sua fica golosa mentre non mi lasciava mai libero l’uccello dalla bocca. Fica molto elastica, capace di accogliere con facilità anche le dimensioni maggiori. Mi dissetai anche io col suo gustosissimo succo. Messi da parte gli ortaggi ci demmo alla scopata classica con le opportune variazioni. Mentre scopavamo a pecorina avvicinai le mie dita al suo buchetto posteriore. Non seppi resistere e provai ad infilare un dito. Non disse nulla. Allora pieno di entusiasmo lo estrassi dalla fica, tutto grondante e lo appoggiai al buchetto. Mi fermò “non sono pronta mi disse” Accettai la cosa e mi rituffai nella fica con ardore. Quando ebbe un attimo di lucidità mi disse di venirle dentro. “Non ricordo più cosa si provi ad essere inondate dentro” . Obbedii. Ci gustammo la bella mattinata e ci tuffammo esausti sul lettone. Stavamo in mezzo alle verdure e cominciammo a ridere, la vedevo esprimersi in una risata liberatoria. “Ora con “gusto figa” le cucino a quello stronzo di mio ...