1. Una calza velata, un tacco 12 e ...che il gioco abbia inizio


    Data: 28/06/2020, Categorie: Etero Autore: yuba, Fonte: EroticiRacconti

    ... stessa, sollevo leggermente l’abito per immaginarle con una gonna corta…..” si mi piacciono, eleganti, seducenti, mi piaccio”, guardo fuori dalla vetrata ormai è buio, un uomo appoggiato al muretto della vetrina guarda dentro, o forse sta guardando me…. non so da quanto….le luci dei faretti nella vetrina mi impediscono di mettere bene a fuoco il suo volto…sono curiosa
    
    Il commesso rientra….la maglia è di nuovo dentro al pantalone ….forse una pausa liberatoria, lo immagino correre trafelato nei servizi, la chiusura rapida della serratura, la mano sudata tremante afferrare la zip, veloce, la smania, la voglia….giù e poi scoprire dal suo pantalone e dallo slip la sua asta dritta, umida calda e vogliosa….sfiorarla, sentirla pulsare e poi non resistere afferrarla strofinarla, energicamente, trascinare la pelle fino alla base e poi riaccompagnarla, il respiro caldo e pacato, aumentare trasformarsi in rantolo, il glande arrossato, bagnato….una iniziale colata calda anticipa la fuoriuscita copiosa di una abbondante crema che scivola sulla mano…… gli occhi chiusi ancora ad assaporare ogni secondo di questo violento e insolito orgasmo……
    
    ..”Tutto bene?” “benissimo….. e non sai quanto, scusa l’attesa” “le prendo e vorrei provare ancora quelle stringate di pelle marrone…. il suono della porta avvisa l’ingresso di un nuovo cliente, il commesso si volta per accogliere la persona, sollevo lo sguardo e l’uomo appoggiato al muretto non c’è più e…. sull’uscio della porta il barista… ...
    ... entra e mi sorride, mi guarda con uno sguardo penetrante e voglioso, e si accomoda su una seduta di fronte a me….”ho visto tutto sai?” “tutto cosa?” ”sei una profonda provocatrice non ho perso neanche un millimetro della pelle delle tue gambe….ero li fuori da un pezzo….””hai fatto bene ad entrare, seduto in quella postazione puoi vedere meglio….””non mi voglio perdere nulla…stupiscimi”….
    
    Si mette leggermente sdraiato con la schiena appoggiata, le gambe accavallate, si sorregge la testa con la mano…mi chino e accarezzo con movimenti appena percettibili la calza scorrendo dalla caviglia, e andando su lentamente….affondo le dita tra i laccetti della scarpa facendo scorrere le mie dita calde, le umetto leggermente con la lingua e le sollevo, affondo le dita del piede nella scarpa ma non riesco a penetrare … il commesso pronto chinato davanti a me , aiuta a spingere con un calzascarpe, spinge, preme afferra la mia caviglia, e ripreme, il suo volto affaticato e accaldato….poi di colpo il piede penetra si espande si diffonde, si adatta….”forse una mezza misura in più non sarebbe male”…..
    
    …..il piede avvolto in una scarpa morbida e sensuale, la pelle diventa la mia seconda pelle, mentre il commesso va alla ricerca della mezza misura in più…..rimango ferma, non abbasso lo sguardo dagli occhi del mio osservatore…. “adesso iniziamo a giocare…“
    
    Le gambe piegate e divaricate, un movimento rotatorio del tacco a spillo sul pavimento, cadenza il tempo a ritmo del mio respiro, mi eccita ...
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