Love-Craft
Data: 22/06/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu
... voce che possedevo, quella cosa mi tappò la bocca.
Non una parola, non un fiato.
La sua mano non era pesante, carnosa o forte, era come gridare a un muro, che pur avendolo davanti era impossibile da percepire.
Oltre alla bocca, l’oscura figura stava facendo qualcos’altro.
Lentamente, mi sentì stringere da tanti fili viscidi e informi.
Il collo, i fianchi, le gambe, le braccia, ogni lato del petto, tutto il mio corpo era impossibilitato a muoversi.
La mia mano era rivolta verso il basso e la luce riusciva a illuminare solo la mia faccia.
Non sapevo che aspetto aveva, non sapevo chi o cosa era, non sapevo nemmeno che cosa provare.
Qualcuno direbbe paura, ma ciò che sentivo non ci si avvicinava minimamente.
Nella mia vita avevo avuto paura di tante cose: gli squali, gli aghi, il buio.
Mentre tremavo, piangevo e provavo a gridare su quel muro invisibile, credo che avrebbero dovuto inventare un nuovo termine, perché quella sensazione non l’avevo mai provata.
Il mio corpo a un certo punto smise di reagire e mentre guardavo il mio volto bagnato dalle lacrime, avvolta da quella figura incorporea, anche la luce mi abbandonò, lasciandomi preda dell’incarnazione dell’oscurità, dell’orrore e della totale ignoranza.