Love-Craft
Data: 22/06/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu
Era una notte come tante.
Mi trovavo da sola in camera mia, sentivo gli occhi pesanti e frizzanti per la stanchezza e per la luce bianca del computer.
Per lavoro passo molto tempo davanti allo schermo e quando raggiungo uno stato del genere significa che le tre di notte sono già arrivate.
L’orologio confermò le mie sensazioni.
Abito da sola in un appartamento molto grande e dato che nell’animo sono orribilmente infantile, di giorno è come stare in una favola mentre di notte la mia ansia non fa altro che crescere.
Il giorno seguente non avevo impegni e così prima di andare a dormire, decisi di farmi felice.
Era l’ora del porno.
Felice e contenta, digitai sulla tastiera e mi preparai.
Il bello dei siti per adulti è che sono come le gelatine tutti i gusti più uno, alla fine scopri sempre qualcosa di nuovo.
Per quanto non avessi gusti precisi, c’era sempre un video su cui tornavo.
Già la parte introduttiva bastava ad avere tutta la mia attenzione, una ragazza chubby, in ginocchio al cospetto della sua splendida padrona.
Non era roba esagerata, era molto più soft rispetto ad altri video, ma quando lo vedevo, ammiravo l’arte che ci stava dentro.
E la sentivo tutta.
La dominazione, il tocco, le parole, le gambe che si sfregano e le mutandine che intanto si bagnavano vedendo quelle scene di potere e devozione
La parte che preferivo era la sezione con l’altalena, perché in questo modo cominciavo insieme a loro.
Alzai il fondo della ...
... maglietta, sganciai i bottoni dei pantaloncini e li gettai via, mentre con la mano unita cominciai a tracciare tanti cerchi sul tessuto bagnato.
Il mio cervello andò in confusione per l’eccitazione, mi toccavo e godevo sentendo che le mie labbra venivano toccate.
La ragazza si trovava sull’altalena.
Gli occhi erano bendati e il sudore sulla pelle rosa indicava che stava per raggiungere il limite.
Ma resiste, la padrona non gli aveva ancora concesso niente.
Le voleva dare il colpo di grazia e farla sentire piccola, debole e sottomessa.
E quando la penetrò, lo feci anche io.
Niente mutandine.
Volevo provare lo stesso ritmo, la stessa sensazione e godere esattamente come lei.
Avanti, indietro, avanti, indietro.
Sentivo il caldo e il freddo dentro e fuori dal mio corpo.
Il medio e l’anulare mi tenevano, mi solleticavano mentre raggiungevano la fonte del mio godimento e il pollice stimolava il mio bottoncino, in un ciclo perfetto di piacere.
Il bagnato aumentava, la ragazza godeva mentre la padrona la penetrava con lo strap-on e le sue mani tenevano fermo il suo culo bello e bianco come la luna.
Stava per esplodere.
Il ritmo aumentava, la goduria era sempre più grande e quando la schiava gridò di piacere, rilasciando la sua acqua alla padrona, lo feci anche io.
La mano divenne fradicia, dentro e intorno alla mia rosa sentì tanto calore, come se avessi liberato un passaggio per la mia anima.
Dio se avevo goduto.
“Brava bestiolina” sussurrò ...