Davi
Data: 21/06/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: SperelliAndrea, Fonte: Annunci69
... stupita e con sguardo malizioso mi risponde:
“Solo se prometti di non tagliarti le vene”
Non essendo chiaro a nessuno, tranne che per me e Davi il senso di quelle frasi, cade il silenzio che prontamente Marica rompe dicendo:
“Guarda che è una Sub amica di Chucky Doll, mica una vampira e adesso muoviamoci ad entrare che qui inizio a sentire freschino”.
Entriamo nella sala principale del locale che è arredata in modo pacchianamente finto lussuoso, si ispira a navi da crociera di inizio secolo, tradendo in questo modo le verniane aspettative dovute al nome. La musica proposta dal DJ è in stile Rammstein, Einstürzende Neubauten o Marilyn Manson: niente di diverso da una serata Dark Wave. Marica e i tre master cominciano il giro di saluti degli habitué, alle sub viene ordinato di andare a prepararsi, io dico a Marica di finire il giro con calma e che l’avrei aspettata al bar ordinando qualcosa da bere anche per lei, sbuffando infastidita si stacca dal mio braccio, mi bacia come ad indicare proprietà, e si allontana.
Prima di andare al bar faccio un giro del locale, ci saranno in tutto un’ottantina di persone per la maggior parte nella zona con i divani e i tavolini. La pista da ballo è calcata da due coppie che definire di cattivo gusto sarebbe un eufemismo, il locale è poi dotato di cinque boudoir attrezzati di finti specchi, quadri con rappresentate scene di sesso più o meno grottesche in cui il gli occhi dei protagonisti presentano fori attraverso cui si può ...
... vedere, oltre a questi vi sono anche i classici e immancabili buchi nelle pareti posti a diverse altezze così da permettere di guardare o introdurre la propria “dotazione”. I boudoir ospitano una decina di persone e altrettante fuori a spiare. Incontro poi l’accesso alla Darkroom, lo supero. Rimangono due ambienti; una suntuosa camera da letto senza porte e con divanetti disposti attorno al pantagruelico letto e infine il Dungeon che si raggiunge scendendo una breve scala in metallo, quest’ultimo pur volendo ricordare la sala motori di una nave presenta al suo interno croci di sant’Andrea, cavalli spagnoli, rastrelliere piene di attrezzi per infliggere dolore, corde, ganci su muri soffitto e pavimento, una inspiegabile zona con una turca un lavandino una doccia e altre strane cose di cui non conosco il nome.
Nel dungeon conto sei schiave, otto schiavi, un Master e due Mistress; tra le schiave noto Davi a cui rimangono addosso solo le decolté nere con ghette rosa a bottoncini tacco otto, di fianco a lei Chucky Doll le sta avvolgendo attorno al corpo una corda nera a formare un karada. Faccio dietrofront e punto il bar.
Arrivo al bancone mi siedo su uno sgabello e ordino un mint julep per me e un moscow mule per Marica. Sorseggio il mio cocktail guardandomi intorno appoggiando la schiena al bancone, una donna di una quarantina di anni vestita con una finta divisa SS in latex viene verso di me tenendo al guinzaglio un suo coetaneo sovrappeso vestito solo di collare, gag ball, ...