Davi
Data: 21/06/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: SperelliAndrea, Fonte: Annunci69
Davi
Venerdì sera e tanti saluti al Dalì. Marica vuole andare al Nautilus, un club privé che ospita una serata BDSM. Ho promesso che avrei passato la sera con lei, così ha organizzato tutto: aperitivo d’asporto al Mug Café con passeggiata sui navigli, cena al giapponese seduti per terra scambiandoci cibo carezze e baci, a seguire il Nautilus e per concludere una tardiva colazione tra le lenzuola.
Il dress code della serata è dandy retrò, decido quindi per un paio di pantaloni neri con fibbie e cerniere di Alexander Mcqueen, una camicia bianca sartoriale con collo alla diplomatica e un gilet damascato nero e grigio scuro di Dior; completano l’outfeet un Foulard di seta allacciato con nodo ascot e dei gemelli con la testa in alabastro. Infilo la giacca in pelle nera da motociclista e chiamo il taxi per andare a prendere Marica. Arrivato sotto casa sua le mando un messaggio, ci mette poco a scendere sfoggiando una mise di tutto rispetto: pantaloni elasticizzati neri stile cavallerizza, stivali neri con tacco a spillo, un corsetto damascato viola e nero a stringerle la parte superiore del corpo (sapevo che lo avrebbe messo, lo adora) e un lungo cappotto nero tenuto aperto. Credo proprio che non passeremo inosservati, con i tacchi Marica è alta come me, fisico snello occhi grandi grigio verde, capelli lunghi castano scuri leggermente mossi che incorniciano un viso dai lineamenti eleganti, un bel seno pieno messo in evidenza dal corsetto e un lato B sodo a mandolino.
La ...
... prima parte della serata passa all’insegna dell’allegria e della complicità, accompagnati dagli sguardi tra l’incuriosito e il divertito della gente borghese e benpensante che ci circonda. L’esibizionismo di Marica ci porta ad essere audaci e a lasciarci andare in atteggiamenti più intimi, al punto che mentre ordino la cena Marica sposta la mano sotto il tavolo, velocemente mi abbassa la cerniera dei pantaloni per aver accesso al mio pene che inizia a massaggiare, appoggia poi il gomito dell’altro braccio sul tavolo e la testa sulla mano, rendendo evidente il movimento della spalla, fissando il cameriere in cerca di approvazione. Preso l’ordine il cameriere si allontana con un evidente rigonfiamento sotto il grembiule, noi scoppiamo a ridere. Finiamo la cena e, solerte, il cameriere si avvicina al nostro tavolo per sparecchiare e chiederci se volessimo il dolce. Decido che è il momento della vendetta e chiedendo cosa ci sia di buono, infilo la mano all’interno dei pantaloni di Marica che, sorpresa e molto divertita, mi agevola contraendo i muscoli dell’addome facilitando il mio arrivo in terza base, dove inizio a giocare col suo bottoncino. Il cameriere continua l’elenco dei dolci e Marica portando le braccia dietro di se si appoggia con i palmi al cuscino e spinge indietro la testa esibendosi. Dall’alto il cameriere può gustare appieno la scena. L’elenco dei dolci finisce e Marica ordina un gelato alla rosa, io sfilo la mano e leccandomi le dita dico che sono a posto così. ...