1. L'innocenza dei quattordici anni


    Data: 09/06/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: cris35, Fonte: Annunci69

    Ricordo con piacere quel periodo, era l’estate finita la terza media, eravamo giovanissimi e spensierati, mille progetti per la testa, mille sogni, niente di certo, solo che a settembre sarebbe iniziata una nuova avventura, quella delle superiori…
    
    Faceva caldo, soprattutto di giorno, quindi giravamo tranquillamente per casa in costume da bagno, già, perché ci trovavamo con le nostre famiglie nelle Marche, a casa dei nonni, che abitavano al tempo in un casolare appena su in collina, ma al tempo stesso vicino al mare, quindi, dicevamo, eravamo liberi di girare per casa e all’esterno in costume.
    
    Un Rustico dell’ottocento, in pietra, era situato nel mezzo di un grande parco piantumato, alberi da frutto ovunque, vigneti, ulivi, ai nonni piaceva molto quel tipo di vita, aria buona, frutta e verdura coltivata in casa, viste le dimensioni generose dell’appezzamento di terra, immagino ci vivessero con i frutti del loro lavoro, le nostre madri sono cresciute li, poi una volta sposate, si sono trasferite al nord, con sommo dispiacere dei nonni, però l’estate, noi nipoti la passavamo li, da giugno a settembre.
    
    Chi eravamo? Io e mia cugina Claudia, stessa età, molto affiatati, inutile dire che siamo cresciuti assieme, e poi li in zona tutta una serie di amici che vivevano li e che erano la nostra compagnia del mare…
    
    La nostra fortuna è stata che i nonni erano comunque giovani all’epoca, e quindi non avevano problemi a scorrazzarci in giro tutto il giorno, l’unico paletto, ...
    ... ere che la domenica pomeriggio dopo pranzo si facesse un riposino, perché era l’unico giorno in cui il nonno poteva stare tranquillo.
    
    Io e Claudia abbiamo sempre accettato di buon grado questa cosa, anche perché era l’unico momento in cui potevamo stare da soli io e lei, senza adulti e senza amici intorno, e così, ogni domenica, andavamo ai confini del terreno dei nonni, dove, dopo le vigne, c’era una laghetto, molto piccolo per carità, ma circondato da alberi e una rete che delimitava la proprietà, dall’altra parte c’era un parco a specchio, alberi, una vigna e poi un casolare, ma la distanza era talmente tanta che non si vedeva…
    
    Un pomeriggio particolarmente afoso, io e Claudia abbiamo pensato di ripararci sotto un salice, all’ombra, abbiamo disteso gli asciugamani sulla riva del laghetto e, una volta distesi, ci siamo posizionati in modo da avere i piedi nell’acqua, giusto per rinfrescarci un po’…
    
    Il caldo si faceva sentire, e non poco, tanto che la tentazione di togliermi il costume era forte, e con essa un certo formicolio si è fatto vivo in me, ricordo ancora che i boxer hanno iniziato a gonfiarsi, e vedere il profilo di Claudia non mi aiutava di certo, il suo ventre piatto, la pelle ormai olivastra dal sole preso fino a quel momento, il suo seno costretto da un costume a mio avviso piccolo per la sua taglia, gli slip che lasciavano immaginare tutto il ben di Dio che si poteva celare li sotto, per la prima volta mi sono sentito in difficoltà….
    
    Lei sembrava ...
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