1. Servizio in camera


    Data: 05/06/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... immediatamente, libero di mostrarsi fiero agli occhi accesi di lei. Un colosso di carne nera, percorso da vene sempre più gonfie; quando la natura azzera in un solo istante tutte le classi sociali. È in quel momento che Amanda muove l’altra mano e va a cercare, sul tavolo, ciò che le serve: una piccola spatola d’argento, dal manico finemente cesellato. La ragnatela dei suoi desideri si stende sicura, seguendo i passi di una coreografia delicata eppure incredibilmente perversa. La mano tiene la spatola, l’avvicina all’erezione del ragazzo, la sfiora e l’accarezza, provocando al giovane corpo un brivido elettrico, sospeso fra i poli opposti del piacere e della paura. La piccola lama specchiata riflette la carne scura graffiandola appena, Amanda sorride, avverte gli spasmi confusi del ragazzo e sa che, ancora una volta, un maschio è vittima delle sue voglie. Questa dolce tortura potrebbe andare avanti ancora a lungo ma la giornata della signora Martinelli è ricca di impegni, è tempo di fare colazione, finalmente. Un movimento sicuro, quel tanto che basta per fendere l’aria con la spatola e immergerla nella coppa di panna montata, raccoglierne una piccola porzione e tornare fra le gambe del cameriere, iniziando a spalmarla sul pene indiavolato. Bianco su nero, passaggio dopo passaggio, a farcire un dolce piatto che metterebbe gola a qualsiasi donna: magnifico cazzo scuro, ricoperto di candida e golosa dolcezza. Un’altra immersione per un’altra soffice porzione, dosando ...
    ... sapientemente gli ingredienti della lussuria. Solo quando è soddisfatta del risultato la donna si libera del pugnale argentato e con fare goloso, spalanca la bocca. «..oh my god..» e il rantolo, quasi impercettibile, che esce dal bocca del ragazzo mentre la signora Amanda Martinelli inizia a leccargli il cazzo, ripulendolo dalla panna, a ogni irresistibile passaggio. Che a guardarli da qui, quel ragazzo vigoroso, ritto sulle gambe, con la livrea bianca e gli occhi socchiusi su di un sogno terribilmente reale; e quella donna, desiderata da mezzo mondo, con la vestaglia ormai aperta sul corpo nudo, mentre si gode il suo pasto, percorrendo l’asta in punta di lingua. Due corpi in controluce, sullo sfondo il mare azzurro di Miami, perla lucente sulla costa della Florida.
    
    Un suono improvvisamente si intromette nella scena, qualcosa di vivace, una qualche canzone alla moda. Amanda interrompe per un attimo la sua degustazione e inquadra con lo sguardo il suo smartphone, che si illumina intermittente. «Che palle» pronuncia in una lingua che il ragazzo non conosce ma di cui non gli sfugge il senso: qualcuno li sta disturbando. La signora fa scorrere il dito sullo schermo del telefono e se lo porta all’orecchio, continuando a parlare in quella lingua sconosciuta «Pronto? Sì.. certo che sono sveglia.. cosa cazzo credi? Sì.. stavo facendo colazione.. alle undici devo incontrare l’architetto..». Mentre parla però, non dimentica il piacere, perché l’altra mano si stringe salda attorno al cazzo di ...
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