Mungono la mia fidanzata... e mi piace! (Texas Cou
Data: 04/06/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Tabù
Autore: Mr_Sessualdo, Fonte: xHamster
... tornare da Chiara e dirle che il medico non era disponibile, ma il pensiero di lei, poveretta, stesa sul letto sofferente lo fece sentire un traditore, così tornò nella hall del motel e premette il campanello. Riapparve l’immondo donnone con addosso un grembiule lercio di sangue rappreso.
«Mi scusi, signora, ma per caso, quel suo cugino medico sarebbe disponibile?»
«Lo chiamo subito. Che tipo di problemi ha la sua fidanzata?»
«Ecco… come spiegare… è piuttosto particolare, come condizione.»
«Provi a spiegarmelo, così mio cugino verrà preparato.»
«Sì, dunque, credo che sia una reazione allergica a qualche alimento che abbiamo mangiato qui.»
«E che tipo di sintomi ha?»
Era più forte di Matteo; gli era quasi impossibile confidarsi con quella donna, che era fin troppo curiosa per quanto gli riguardava. Alla fine disse: «Presenta un preoccupante gonfiore alle mammelle, e sta avendo una montata lattea.»
«Ah, ho capito. Non c'è bisogno di far venire mio cugino. Possiamo rimediare subito.»
«Beh, non saprei. Magari un parere da medico sarebbe più indicato.»
«Aspetti un attimo che lo chiamo.» E la donna usci, o meglio, torno nelle cucine. La si sentì armeggiare con un apparecchio telefonico di plastica, e parlava in inglese e mugugna di tanto in tanto, e spiegava il problema. Matteo faticava a percepire tutte le sfumature del discorso, ma distinse le parole udders, mammelle a****li, e cow, mucca.
La padrona del motel tornò da Matteo e gli disse: «A ...
... quest’ora non può, ma ha detto di fare quello che avevo in mente – e aggiunse: – lui verrà domani a visitare tua moglie.»
«D'accordo. E che cosa consiglia di fare?»
«Porti sua moglie nella rimessa, io preparo il necessario.»
Matteo sali in fretta nella stanza e trovò Chiara distesa sul letto che si teneva i capezzoli tappati coi palmi; pareva che la situazione fosse addirittura peggiorata in quei pochi minuti, e ora le tette erano livide, e facevano pensare che non avrebbe resistito tutta la notte. La povera ragazza respirava piano e singhiozzava, e piangeva, e stringeva i denti.
«Chiara, ce la fai ad alzarti? Dobbiamo andare giù.»
«Sta arrivando il dottore?» chiese lei con voce tremula.
«Verrà domani, ma possono farti stare meglio. Andiamo nella rimessa!»
«Oh, no, no, no, no! Nella rimessa no!» pianse lei.
«E perché?»
«Lì c’è uno brutto brutto con la motosega!»
«Ma che stai dicendo?»
«Mi vogliono tagliare le tette! No, no, no!»
«Che scema che sei! Dài, vieni! Mettiti qualcosa addosso.»
Chiara infilò di nuovo la maglietta fradicia di latte e segui il marito giù per le scale, tenendosi al passamano, e poi nella rimessa, e chissà come, a Chiara tornarono in mente le scene del film horror che aveva visto un’oretta prima.
Venne la donnona, che analizzò la situazione di Chiara soppesandole le tette, e indicò una sedia oltre la carcassa della macchina che ormai era ridotta a un cumulo di schegge di lamiera. Chiara si mise a sedere sulla ...