1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (18)


    Data: 10/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... piccolo spazio che avevamo a disposizione.
    
    Con la coda dell’occhio vidi mio marito allontanarsi insieme a Cosimo lasciandomi ancora da sola ora tra le balia di quel cane.
    
    Jamaal mi si avvicinò e si accovacciò vicino all’angolo dove io mi ero rannicchiata.
    
    “Ora devo andare – mi disse sorridendomi – e non temere per Dick, è un bonaccione e poi ormai siete diventati amici e non ti farà nulla di male, al limite vorrà essere soddisfatto come hai fatto con gli altri.”
    
    Scoppiò in una risata fragorosa allontanandosi con Gaston e lasciandomi sola con quel cane.
    
    Cosa voleva dire? Oddio cosa intendeva? Non vorrà mica che io … che Dick … Dio mio no … dove volevano farmi arrivare? Dunque il mio degrado non avrebbe mai avuto fine?
    
    Cercai di farmi piccola piccola nell’angolo in cui mi ero rifugiata mentre il cane non smetteva di annusarmi e di leccarmi, e lo faceva con sempre più insistenza.
    
    Pensavo con paura ad un accoppiamento animalesco, ad un accoppiamento assolutamente contro natura e sperai che quel cane si fermasse, che non continuasse ad annusarmi e a leccarmi. Pensai che l’odore e il sapore dello sperma che si era appiccicato su di me gli davano una sensazione di quel desiderio che anche per lui poteva e doveva sembrare contro natura, ma forse per lui non doveva essere così.
    
    Cercai di accarezzargli la testa e il collo con entrambe le mani sperando che questo potesse convincerlo a considerarmi, certo non una padrona, ma un’amica o qualcuno da ...
    ... rispettare.
    
    Il muso del cane si insinuava sempre più tra le mie braccia, spingendole e scostandole dal mio corpo, fino ad arrivare al seno iniziando a leccarmi anche lì. Un primo tentativo di scostarlo risultò inutile e un secondo provocò un’insistenza ancora maggiore, per cui, oltre a leccarmi i seni e i capezzoli, cercò di farmi abbassare anche le gambe per liberarmi il ventre da quella mia ultima protezione.
    
    Non potei fare a meno di stendere le gambe e lasciarlo quindi salire col le zampe sulle mie cosce. Abbracciandomi quasi in vita e stringendo le zampe continuò a leccarmi sul collo e sul viso.
    
    Non so cosa mi stesse accadendo, ma in quel momento sentivo quasi un fremito al basso ventre, sentivo in quell’abbraccio qualcosa di strano stava per succedere, sentivo dei piacevoli brividi lungo la schiena e quei baci dati velocemente dalla lingua del cane mi stavano portando verso una specie di estasi, di insana libidine.
    
    Così quando il suo muso iniziò a scendere senza mai smettere di leccarmi, allargai spontaneamente le gambe e lo lasciai arrivare sulla mia vagina, dove trovò il mio calore e iniziò a leccare anche lì.
    
    Non riuscirò mai a spiegare quale sensazione provassi in quel momento, ma sentivo che il mio corpo rispondeva a quel trattamento senza che il mio cervello gli desse indicazioni, allargando ancora le gambe e offrendo il mio bacino alla lingua di quel grosso cane.
    
    Dick si fermò all’improvviso, mi guardò e poi portò il suo muso alle mie spalle e mi spinse, ...
«1234...»