1. Un compito impegnativo -parte3-


    Data: 02/06/2020, Categorie: Anale Prime Esperienze Maturo Autore: camajamal, Fonte: xHamster

    ... esiguo rubato dall’intruso, inoltre essendo di lattice morbido mi si appiccicava a tutta la lunghezza del cazzo.
    
    Sopra invece la punta sfregava con maggior pressione sulle pareti della vagina aumentando notevolmente il nostro piacere; riuscivo a distinguere le irregolarità e le pieghe interne che schiacciavano con più vigore il bordo della cappella.
    
    Mi abbracciò con decisione, quasi con rabbia, allungando le mani sulla schiena e mi conficcò le unghie nella pelle quando aumentai la velocità di penetrazione; sentii un brivido tra piacere e dolore che mi percosse la schiena quando Sonia iniziò a mordermi con forza la sommità delle spalle: non potevo e non volevo fermarmi in quel momento.
    
    Ansimava con respiri cortissimi, le sentivo il cuore battere all’impazzata con grida sommesse di puro piacere, arrancava con le mani sopra la mia schiena per cercare di non farsi travolgere dalla mia furia.
    
    Oramai non sentivo più nulla, il martellamento meccanico del vibratore mi aveva anestetizzato il cazzo, sentivo solamente la sua fica fremere ritmicamente intorno alla cappella, le grida sempre più forti di dolore misto a imprecazioni dalla sua bocca e gli schizzi di urina che mi avevano inondato il pube e bagnato il tappeto sotto la poltrona.
    
    Le tirai i capelli e infilai la lingua dentro la sua bocca per cercare di attenuare le grida altissime.
    
    Sonia mi morse con forza senza rendersene conto, provai un dolore fortissimo e tolsi immediatamente la lingua: mi aveva procurato ...
    ... una leggera ma dolorosa ferita, niente di grave, così le afferrai il collo con la mano e la schiacciai contro lo schienale della poltrona.
    
    Adesso volevo solo spingere dentro fino al massimo il cazzo per procurarle dolore, così tolsi l’uccello e glielo infilai nuovamente dentro di botto, schiantandole la passera; mi guardò quasi con segno di sfida, così mi abbassai verso la sua bocca e iniziai a mordicchiarle il labbro inferiore.
    
    A ogni affondo le facevo sentire l’intera lunghezza del cazzo, senza mai uscire da lei; mi baciò appassionatamente soffocando così i suoi ululati.
    
    Ora si sentiva solamente lo sfregamento del pene nella vagina, perché nel dimenarci con violenza, avevamo strappato la presa dal muro e l’essere infernale si era quietato; rimaneva una presenza ‘ingombrante’ che la faceva venire di continuo.
    
    Sentii che stava per venire di nuovo, così d’impulso tolsi la fava dalla sua bernarda, soprattutto per avere il tempo di riprendermi, e girandomi di spalle rovistai in mezzo ai giocattoli sessuali in cerca di un dildo che avevo visto in precedenza.
    
    “Sei cattivo, perché ti sei fermato adesso che stavo per venire?” – piagnucolò con modo quasi supplichevole di continuare con la scopata; io però stavo molto scomodo, mi facevano male le gambe per la posizione precedente, così appoggiai il cazzo di gomma da venti centimetri trovato tra i pezzi sul tavolinetto basso.
    
    La ventosa alla base lo fissò in maniera stabile, la presi e la feci ‘sedere’ sopra di esso, e ...