Non si può dire di no al cazzo nero
Data: 30/05/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu
... non accadde nulla. La sua gola era lì, piena di quel cazzo, il suo naso era pieno di quell’afrore, la sua bocca di quel sapore e il tutto le piaceva. Era strano, ma le piaceva.
«Ragazzi, questa è una gran puttana succhiacazzi!» esultò Masur
«Schifosa troia di merda!» la insulto Michele, ma una sberla di Babu lo placò subito.
«È solo una bianca che non sapeva di essere schiava del cazzo nero» rise Samir
Nella mente di Ludovica tutte quelle parole non esistevano. C’erano solo quel cazzo e la sua bocca, nient’altro. Non riusciva a staccarsi, neanche volendo. Le piaceva averlo in bocca, gustarne il sapore, la lunghezza, sentire la bocca aperta come se le si dovesse rompere la mascella da un momento all’altro. Succhiò, succhiò tanto, come se non ci fosse un domani. Succhiò come se il sole non dovesse mai sorgere e quel gigante d’ebano non dava il minimo segno dell’orgasmo. Quel enorme fallo non era un pene, aveva sentito parlare di uomini simili a scuola e dalle colleghe, ma non credeva esistessero davvero. Si sentiva di avere in bocca un vero cazzo, un vero grosso cazzo nero. Lo stava succhiando, si sentiva così sexy, come se la potenza sessuale di quell’organo si spostasse in lei, si sentiva finalmente donna al cospetto di un maschio. Alzò gli occhi trasognanti a fissare quello che fino a poche ore fa avrebbe chiamato stupratore e ora…ora lo chiamava maschio. Ahmed si tolse dalla sua bocca e con fare sadico le disse
«Vai sul letto- poi rivolto ai suoi amici- ...
... Ragazzi, è nostra, divertiamoci. Anche tu Babu» invitò il quarto che era sempre rimasto in disparte. Samir e Masur porsero i loro cazzi alla bocca di Ludovica che senso il minimo dubbio li ingoiò subito. Ahmed si posizionò dietro di lei leccandole la figa mentre Babu restava ancora un po’ da parte.
«Sei solo una puttana da strada» gridò Michele
«Babu, fallo tacere» e l’enorme gigante, al cui cospetto anche gli altri ragazzi sembravano piccoli, colpì con forza il povero omuncolo
«Ancora una parola e ti ammazzo di botte. Stai qui e zitto, coglione!» lo insultò parlando per la prima volta. «Arghhhh!- urlò la bella venendo soddisfatta- Michele, perdonami! Ma questi sono maschi, tu…sei solo un povero sfigato che si eccita a guardare la sua donna scopata dai negri» disse tutto d’un fiato dopo aver visto la prepotente erezione del ragazzo. I quattro scoppiarono a ridere divertiti
«Vieni- disse Masur sdraiandosi sul letto- Cavalcami bell’amazzone» e senza farselo ripetere Ludovica gli montò sopra iniziando a scoparselo come un’invasata
«Oh come mi riempì!»
«Troia!» sibilò ancora il povero cornuto
«Sì, sono una troia! Questi sono maschi! Non credevo di poter godere cosìììì!» urlò sconquassata da un altro sconvolgente orgasmo
Samir la alzò di peso dal cazzo che cavalcava per sbatterla con la schiena sul letto e prepotentemente la penetrò davanti
«È un lago! Che puttana di merda!» la insultò
«Sì, sono una puttana» rispondeva in preda al piacere la giovane che ...