1. Non si può dire di no al cazzo nero


    Data: 30/05/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Etero Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    Si svegliò di soprassalto. Un terribile senso di angoscia l’aveva pervasa. Michele dormiva beato sul letto semi disfatto, avevano passato la serata a scopare dopo quella bellissima cena al lume di candela. Non ci fosse stato quell’insopportabile negretto sarebbe stato tutto più bello. Ci aveva messo un’ora a riprendere la spensieratezza, ma Michele l’aveva trattata da vera principessa. Si ributtò sul letto, appoggiando la testa sul petto del suo uomo in attesta di riprendere sonno cullata dal battito del cuore amato. Non se ne rese nemmeno conto quando una grande mano le chiuse la bocca, si sentì tirare per i piedi. Il buio, la forza che la tirava, quella mano così stretta sulla sua bocca. Il suo cuore accelerò all’impazzata, spaventata e confusa
    
    «Ludo!» Sentì chiamarsi, ma non captò altro. Un colpo secco sulla nuca fu l’ultima cosa che poté sentire, poi le tenebre, quelle vere, calarono su di lei. «Stai buono, sorcio»
    
    «Lasciatemi! Vi state mettendo in un brutto guaio!» minacciò a vuoto Michele osservando le due montagne umane che lo tenevano bloccato
    
    «Ah ah ah- rise sarcastico uno dei due- Alzalo, B» si sentì alzare con forza, come fosse un moscerino. Non era particolarmente alto o muscoloso, ma faceva sempre più di settanta chilogrammi. Quell’uomo lo aveva appena alzato dal letto e lo teneva sollevato da terra osservandolo con fare curioso, non sembrava fare nessuno sforzo.
    
    «B, qui! Poggialo qui!» ghignò un terzo uomo mostrando una sedia presa dalla ...
    ... cucina.
    
    «Cosa volete?» chiese spaventato
    
    «Vedo che cominci a capire, eh» rispose beffardo una quarta voce. Quattro intrusi, quattro uomini nella sua casa. Le luci delle abat-jour si accesero regalando un’atmosfera soffusa alla stanza.
    
    «Chi siete?- chiese strizzando gli occhi, non ancora abituato a quella tenue luce- Ludovica!» Chiamò vedendo la sua ragazza sbattuta sul letto come fosse un sacco di patate. «Mi riconosci?» gli si piazzò davanti un ragazzo
    
    «Io non ti ho mai visto prima d’ora»
    
    «Bugiardo!- e gli sputò- Mi hai fatto licenziare stasera, lo sai? Perché? Perché dovevi fare il ricco e potente con la tua troia! Ora le mostriamo quanto sei davvero potente» disse andando verso il letto
    
    «Tiraglielo fuori, B» disse il primo che aveva parlato. Sembrava essere il capo, gli altri ne avevano un rispetto quasi reverenziale
    
    «Svegliati, puttana!»
    
    «Ma chi?! Lasciami maiale!» iniziò ad urlare e scalciare la ragazza cercando una via di fuga mentre il giovane, evidentemente non avvezzo alla cosa, non riusciva a contenerla. Bastò un solo ceffone dato con la mano pesante dal quarto ragazzo perché calasse il silenzio
    
    «Bravo! Non ne potevo più» si complimentò il capo. La ragazza restò in silenzio sul letto, terrorizzata dalla presenza di quei quattro ragazzi di colore nella sua amata casa.
    
    «Chi siete?» chiese con la voce tremante
    
    «Amici. Ti dobbiamo far capire una cosa, puttanella- rispose calmo- Io sono Amhed. Il colosso alle spalle di tuo marito è Babu. Il ragazzo ...
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