Una Babba Natale un pò.... biricchina
Data: 15/05/2020,
Categorie:
Etero
Autore: yuba, Fonte: EroticiRacconti
... le mie lunghe gambe affusolate e muscolose, alla lunga coda che si trova dietro di noi, e durante alcuni movimenti anche le mie natiche tonde e morbide appaiono sornione.
I papà chi più chi meno, dopo essersi messi in coda iniziano estasiati a seguire tutti i miei movimenti, (anche i nonni devo dire, non scherzano affatto)…alcuni fanno finta di nulla, tengono d’occhio la moglie e quando la percepiscono distratta si intrufolano veloci sotto la gonna per scoprire tutto ciò che viene parzialmente svelato, altri non provano paura e timore e anche davanti agli occhi assassini della moglie che lo fulminano, partono con complimenti animati mentre si concentrano ingordi scivolando lungo le cosce, scorrendo nell’interno di esse per palpeggiare le morbide natiche. Volano e insulti, e violenti scappellotti sulla nuca…
OH OH OH !!! urla Babbo Natale, un bimbo biondo con grandi occhi azzurri attende il suo turno per sedersi sulle gambe del Babbo, lo accompagna il suo papà un uomo, solo, molto elegante, silenzioso che mi osserva con discrezione, se incrocia i miei occhi abbassa subito lo sguardo... dolce, giovane e timido papà…alza i tuoi occhi e guardami… mi avvicino al suo piccolino, chinandomi gli mostro le gambe…volutamente esagero il movimento spingendo la gonna leggermente più in su…i glutei sodi si mostrano, un filo di pizzo rosso decora lo spazio tra le mie natiche, scivolando ad ogni movimento su e giù e approfondendosi nella pelle della mia natura morbida e vellutata… ...
... deglutisce volge lo sguardo ma poi viene nuovamente rapito dai mei movimenti lenti e sensuali…il bimbo scoppia a piangere, distraendolo, lo prendo per mano e ci avviciniamo a Babbo Natale che lo accoglie subito abbracciandolo, si siede sulla sua gamba e gli sporge una grande letterina, i suoi desideri non sono scritti ma disegnati, forse è troppo piccolo e non è ancora capace di farlo, inizia con entusiasmo a parlare, a raccontare i suoi sogni, Babbo lo accompagna ad imbucare la letterina, e gli regala un enorme lecca lecca.
Lo accompagno tenendolo per mano verso l’uscita, il suo papà, mi guarda come non vedesse una donna da tempo, sta tremando, emana un buon profumo di sandalo, i suoi occhi da vicino sono azzurri come quelli del bambino, una tonalità di azzurro come il cielo terso in una calda giornata d’estate…
Posso sentire l’odore del mare, e la brezza marina se li guardo intensamente…il mio seno spinto dal corsetto sborda generosamente, lasciando coperti i capezzoli imprigionati in questa armatura...si tuffa dentro, rotolando e scivolando approfondendosi nella stoffa, scorrono a fatica, il tessuto è stretto, rigido, spingono, li sento accarezzare, se lo guardo li allontana subito…il volto arrossato e sudato…d’istinto gli prenderei il viso tra le mani e lo premerei contro il mio seno fino a fargli perdere il respiro…lo obbligherei a stare li a guardarmi…a volermi…un pendaglio della collana si sgancia rotolando a terra, si china e mi chino per cercarlo, i nostri volti ...