"villa mary: oasi di piacere per nuovi amici"
Data: 14/05/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... fantasticavo, sentii la serratura del cancello scattare: era Leda che, dopo aver parcheggiato, si accingeva a cominciare il suo lavoro.
La sera precedente mi aveva salutato con un "OK" fatto con il gesto delle dita e ora toccava a me attivarmi.
Il suo buongiorno mi sembrò più radioso del solito e, mentre indossava il suo grembiule bianco, mi chiese se avessi preso il caffè.
"Aspetta lo prendiamo assieme" e lei mi sembrò ancora più contenta.
Volli prepararlo io e, nei pochi minuti che aspettammo, le chiesi se avesse dormito bene.
"Diciamo! Un tantino agitata, ma voglio darle retta: chissà che per me non inizi una fase di vita un po' più piacevole di quella finora trascorsa".
Rientrai nel mio ufficio e telefonai all'estetista di Maria. Le spiegai brevemente quello che desideravo; conosceva di persona Leda e, seppur considerandola una "Mission Impossible", fu lo stesso lieta di aiutarmi.
Si sarebbe incaricata anche dell'abbigliamento e mi chiese di mandarla nel suo studio il prima possibile.
Mi raccomandai, inoltre, di non farne parola con nessuno; doveva essere una sorpresa sia per Maria che per tutti gli altri. Doveva riferire solo a me degli sviluppi della metamorfosi.
Misi al corrente Leda di questo e la collocai in ferie, fino alle otto di sera del venerdì.
Si tolse il grembiulino bianco e, prima di allontanarsi, disse:
"Vorrei che fosse lei a controllare, mano a mano, l'evolversi della situazione e riportarmi nel mondo reale, se ...
... scoprisse che...."
Non le feci finire la frase e, per la prima volta, la strinsi a me. Si lasciò andare e, alzatasi sulla punta dei piedi, mi diede un bacio sulla guancia.
"Non ti preoccupare, ti chiamerò tutti i giorni e, se è il caso, verrò a controllare”.
“Sarebbe molto bello se lo facesse” mi disse.
"Leda, ricordati: deve essere un segreto tra me e te, per tutti, sei semplicemente in ferie".
L'accompagnai alla porta e si avviò alla macchina, ma. prima di salire a bordo, si girò e mi fece un gesto di saluto con la mano.
Nel frattempo era giunto lo chef ed era veramente di buon umore: in pescheria aveva trovato delle triglie freschissime; le avrebbe cucinate al cartoccio, alla livornese; scesero pure Vittorio e Flavia.
"Buongiorno Boss, dormito bene?" chiese Flavia con un sorrisetto sarcastico.
"Meravigliosamente bene" risposi deciso.
"E lo credo - disse strusciandomisi addosso - profumi ancora di lei! Ma Leda?"
"Mi ha chiesto una settima di ferie e glie l'ho concessa, brutta impicciona".
"Scommetto che il caffè a quei due, per forza maggiore, sarai costretto a portarglielo tu".
"Purtroppo, non c'è la cameriera, per cui rassegnati" risposi, con la stessa ironia.
"Comunque, stasera mando Vittorio a dormire giù: russa troppo per cui... ma, ce la fai???"
"Che credi?" e, preso dal banco il vassoio con i tre caffè e il bricco del latte mi avviai su per le scale.
La porta della numero sei era socchiusa, per cui bastò spingerla per ...