1. Usata come una puttana da quattro energumeni maturi e prepotenti


    Data: 14/05/2020, Categorie: Tradimenti Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69

    ... davanti ai quattro maschi eccitati.
    
    Stavo lì, ferma a guardare quei quattro uomini, non belli né distinti, oltre i cinquant’anni, che mi avrebbero usata come un oggetto e, nonostante la paura per quello che poteva accadermi, cominciai a bagnarmi. A turno mi toccarono e palparono dappertutto, avevo l’impressione di essere una bestia da macello. Massimo tastandomi il culo: Assunta sei una bella troiona, sai? Non vediamo l’ora di ficcartelo dappertutto.
    
    Mi spogliarono completamente e poi mi costrinsero a quattro zampe sul pavimento e Gianni iniziò a mungermi le tette tirando fortissimo i capezzoli, me li allungò tantissimo e io urlai per il dolore e il piacere che si univano dandomi sensazioni fantastiche. Mentre mi mungeva mi ordinò: muggisci come una vacca, dillo forte che sei una vacca da monta.
    
    Mi sculacciarono pesantemente, facendomi urlare dal dolore, per costringermi a ripetere che ero solo una vacca da monta. Quando, non potendone più di quel trattamento, ubbidii ai loro comandi, cominciarono a ridere. Mi stavano umiliando e la cosa mi eccitava. Lorenzo iniziò a leccarmi la figa, mentre Massimo si sdraiò sotto le mie tette e mi mordeva i capezzoli dicendo: dammi il tuo latte, vacca.
    
    Vidi quello che si chiamava Nicola, far scendere i pantaloni e poi le mutande, comparve duro e vibrante un cazzo sui ventidue, ventitre centimetri bello largo e scappellato.
    
    Massimo si spostò e ordinò a mio marito di sdraiarsi sotto di me e di leccarmi la figa. Nicola, con ...
    ... il suo grosso batacchio si inginocchiò dietro e me lo infilò dritto nella fica. Pensai che mentre lui mi scopava Carlo avrebbe potuto leccargli le palle. Difatti: siii, mentre mi fotto questa troia leccami i coglioni, cornuto.
    
    Nicola dopo pochi minuti estrasse il cazzone dalla mia figa e sborrò sul pavimento, poi prendendomi il capo dietro la nuca mi spinse in basso e disse: zoccola, schiava di merda, lecca la sborra. Ti piace la sborra eh? Mi teneva il capo premuto sul freddo pavimento e dopo avermi fatto leccare tutta la sborra, incitata anche dagli altri, gli leccai per bene il cazzo ripulendolo completamente.
    
    Gianni a questo punto si mise di fronte dicendo: leccami i coglioni e fammi un succulento pompino, troia, maiala. Cominciai a leccare e a succhiare e mentre le dita di Massimo entravano nella mia figa ormai fradicia io continuavo a spompinare. Poi venne il turno di Lorenzo che mi prese la testa tra le mani e cominciò a scoparmi in bocca, lo faceva con violenza, affondando il suo cazzo fino a farmelo sbattere in fondo alla gola. Era un bel cazzone, piuttosto largo, di quelli che ti fanno mancare il respiro, io sentivo i conati arrivare e lui continuava a pompare. Diceva: ti sborro in bocca, brutta puttana; e così fece facendomi ingoiare tutto, fino all’ultima goccia.
    
    Toccò poi a Massimo che mi fece stendere supina e infilando il bel membro fra le mie tette le usò per farsi una sega. Poi si sdraiò a sessantanove su di me e iniziò a leccarmi la figa scopandomi ...