San Silvestro, Silvia e Daniele
Data: 12/05/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Elisabetta Grandi, Fonte: EroticiRacconti
... ancora più in profondità, al punto di schiacciarmi il naso sulla sua figa rasata, spingevo e leccavo, in ogni direzione. Silvia gemeva, gemeva forte e mi implorava "Betta non smettere, non smettere per nessuna ragione al mondo"...stavo bene, e mi sentivo padrona della situazione, il suo piacere era appeso alla mia bocca, un filo sottile lo univa alla mia lingua; e questa sensazione di potere mi faceva eccitare sempre di più e mi bagnai, ancora...ma bastò poco, pochissimo per sgretolare tutto quanto, per farmi precipitare in uno stato di insicurezza e smarrimento. Mi sentii afferrare da dietro per i fianchi, trascorse un istante e sentii la lingua di Daniele leccare il mio buchino dietro, poi sentii le sue mani allargarmi le chiappe e la sua lingua affondare nuovamente dentro il mio sedere...esitai per qualche secondo, e smisi di leccarle la passera, come se avessi improvvisamente esaurito il desiderio di farla godere, tanto era il fastidio che provavo per quel contatto forzato che Daniele mi stava imponendo; Silvia si accorse del mio momento di smarrimento, ma l'eccitazione prevalse sulla comprensione, con entrambe le mani mi afferrò per i capelli e mi pressò il viso sulla sua figa, con talmente tanta forza che quasi per qualche secondo faticai a respirare. L'odore dei suoi umori mi rianimò e con rinnovato vigore ripresi ad infilare la lingua tra le sue grandi labbra...i gemiti di Silvia, isolati e acuti, cominciarono a mischiarsi ai miei, di alcuni toni più bassi, che ...
... iniziarono a susseguirsi con una frequenza elevata nel momento in cui Daniele infilò il naso nella mia passera, leccando voracemente tutto attorno...cominciai a godere, godevo e provavo rabbia. Rabbia perché odiavo l'idea di essere lì, gambe aperte, alla mercè di un uomo per cui da sempre, istintivamente avevo provato fastidio. Rabbia che riversai sulla passera di Silvia, cominciando a scoparla con le dita, con ancora più veemenza, quasi violenza, come quasi a volerla punire. Urlai nel momento in cui il pene di Daniele penetrò la mia vagina, ormai gocciolante di umori, urlai immaginando una scena che non vidi, quella in cui la sua grossa cappella squarciava il mio spacco, con un colpo secco, per poi sparire dentro di me, insieme alla sua lunga asta, e rimanere lì, immobile per diversi secondi, riempiendomi...mi sculacciò, una, più volte, prima di cominciare a pompare il suo uccello fuori e dentro di me, con un ritmo da subito molto sostenuto, mi sentii umiliata, godevo, tanto, ma soffocavo in bocca le grida di piacere...Silvia venne, tremando, la mia bocca si riempii del suo succo, che ingoiai, tossendo, e mi sentii realizzata ma improvvisamente stanca, esausta, "basta" trovai la forza di urlare a Daniele, e tossii ancora, i gomiti mi cedettero sotto le ultime spinte divenute molto potenti, troppo, provai dolore..."Daniele basta!", ripetei, inascoltata. Non si fermò, continuò a scoparmi senza alcuna esitazione, senza alcuna pietà, tirandomi ancora più a sé per i capelli...ero ...