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days:hours:minutes - La versione di Marla
Data: 09/05/2020, Categorie: Masturbazione Maturo Comici Autore: gimbogym, Fonte: xHamster
... bidonarmi.". Io entro in ascensore e dopo mezzora eccomi qui a casa. Ci ho pensato un po' lungo la strada. Anche questa volta, è andata così. Ha tirato fuori le palle ma alla fine si è scansato. Peccato. Avrebbe potuto dirmi di tornare dentro a finire il lavoro. Insultarmi se avessi resistito ancora. Un lieve strattone. Magari. Troppa grazia. E' già troppo pretendere che mi parli. Ma apprezzo che almeno lui sappia ribellarsi. Nessuno lì dentro avrebbe mosso un dito nella stessa situazione. Avrebbero incassato il bidone e finito il lavoro al posto mio. Ho già detto che sono un branco di rammolliti? Basta. Basta a divagare. La situazione, come ho detto, porge spunti interessanti. Scosto la vestaglia e dischiudo le gambe. Sfioro le labbra di venere con due dita. Rilasso le palpebre. Mi rituffo nella situazione. Lui continua a bloccare la porta dell'ascensore. Io tiro forte la maniglia usando il peso del mio corpo. Finalmente un contatto: mi afferra per i polsi e mi stacca la presa dalla maniglia. Sarebbe questa la prima volta che mi tocca volontariamente. Lo tiro a me contro la parete. ritraggo le braccia e gli faccio sentire la morbidezza dei miei seni contro le sue nocche. Rischio e mi lancio. Gli assalto il collo succhiando forte fino a fargli male. Mi lascia i polsi. So che è spaesato. Io, pazza, non so neanche se gli sono mai interessata! Attenzione! Sta lasciando fare! Sono eccitatissima. Lo spingo verso l'ascensore. Entriamo. Pulsante del piano terra. Gli afferro il ...
... pacco dentro i pantaloni. Mi afferra le tette e me le fa arrivare quasi in faccia. Ha la lingua morbida e le labbra molto rilassate, tenere. Vorrei andare giù, slacciargli i pantaloni e succhiarglielo a modo mio. Ma siamo già al piano terra. Non c'è nessuno. Corriamo verso l'uscita. Lui mi da una manata fortissima su una natica. Gli dico che è uno st****o. Usciamo in strada e corriamo verso l'auto parcheggiata a pochi passi. Parto, gli afferro una mano e me la porto tra le gambe. La gonna sale fino a scoprirmi tutte le cosce. Un motorino ci sorpassa piano e sbanda dopo che il guidatore si è accorto di cosa sta succedendo. Parcheggio storta. Ci baciamo di nuovo. Tasto il suo pene contrito nei pantaloni. Usciamo. Procediamo a passo veloce verso il portone di casa mia. Mi tremano le mani mentre maneggio le chiavi, apro ed entriamo nell'androne. C'è un tizio che riempie le cassette della posta con dei volantini. Tiriamo dritto fino all'ascensore. Aspettiamo che arrivi ma non resistiamo. Prendiamo le scale e arriviamo al terzo piano con il fiatone. Mentre apro la porta tendo un braccio all'indietro per tenerlo lontano. Sul pianerottolo c'è una pensionata che spia sempre dall'occhiello. Siamo dentro. Mi afferra da dietro. Dischiudo le gambe e inarco la schiena. Gli porgo le natiche. Lo sento premere. Mi piego in avanti e mi cadono gli occhiali. Appoggio una mano al tavolinetto dell'ingresso. Lo sento sbuffare. "Fallo, ti prego, fallo!" lo imploro. Si scosta leggermente il tempo di ...