1. Jotaro, il mio amore giapponese - Capitolo 1


    Data: 07/05/2020, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... una fase passeggera, o che siamo ammalati.” Disse.
    
    “Io non sono ammalato” Risposi sulla difensiva.
    
    “Usciamo di qui ed andiamo in qualche luogo più tranquillo dove poter parlare. Qui ci sono troppe orecchie!”
    
    Lasciammo la biblioteca ed uscimmo. La zona intorno alla biblioteca era solitaria quindi non c'era problema a parlare tra di noi. Ci sedemmo sull'erba.
    
    “Non so da dove cominciare.” Disse. “C’è troppo da dire.”
    
    “Perché sono attirato dai ragazzi?” Chiesi.
    
    “Perché sei così. Probabilmente trovi i ragazzi più attraenti delle ragazze. Perché sia così non so. Ma è così.”
    
    “Quando l’hai capito?” Chiesi.
    
    “Quando avevo otto anni.” Disse sorridendo.
    
    “Otto anni? Dio, così giovane!” Esclamai.
    
    “Anche i miei genitori lo pensavano. Fecero quello che potevano per aiutarmi. Mi ci volle molto tempo per rendermene conto. Ma lo feci grazie a mio zio.”
    
    “Tuo zio?”
    
    “Sì. Venne a trovarci quando avevo dodici anni. Grazie a lui ho avuto una molto migliore comprensione di quello che mi stava succedendo. Alcune cose me le insegnò lui. Altre cose che mi disse le avevo imparate da solo. Lui mi insegnò come fare l'amore con un altro ragazzo.”
    
    “Hai fatto sesso con tuo zio?” Chiesi incredulo.
    
    “Sicuro. I miei genitori sapevano ed approvavano. Dissero che era meglio imparare da lui che avere informazioni sbagliate da altri ragazzi a scuola.”
    
    Ero basito. Quel ragazzo mi stava raccontando dettagli molto personali che nessun altro, probabilmente, avrebbe ...
    ... ammesso.
    
    “Pensi di essere l’unico a provare quei sentimenti?” Mo chiese.
    
    “Sì. Ma....” E lasciai la frase incompleta.
    
    Lui sorrise: “Ci sono molti altri ragazzi gay là fuori nel mondo. La ragione per cui non lo ammettono è perché hanno paura di essere additati, picchiati o buttati fuori di casa. Purtroppo le loro paure li spingono fino al suicidio.”
    
    “Che cosa triste!”
    
    “Sì lo è. Spero che tu non arriverai mai a quel punto. Tu mi sembri un ragazzo equilibrato e mi piacerebbe avere l'opportunità di essere tuo amico.”
    
    “Bene anche tu mi piace, Penso che saremo buoni amici. Comunque io mi chiamo Davide.” Mi presentai dandogli la mano.
    
    La sua mano sembrava liscia come la seta nella mia. Io sentii che dei sentimenti cominciavano a nascere da qualche parte profondamente dentro di me. Poi crebbero rapidamente avviandosi a vincermi. Notai che mi stava diventando duro. Lui notò quello che stava accadendo nei miei occhi e vide un inizio di lacrime. Mentre mi stringeva la mano mise l’altra mano su di me.
    
    “Davide, io mi chiamo Jotaro. Tu ed io saremo grandi amici. È tutto ok, finalmente stai trovando ciò che desideravi da tanto tempo” Disse allungando una mano ad asciugare una lacrima sulla mia faccia.
    
    Il suo tocco mi fece sentire bene, sorrisi sentendomi veramente a posto. Finalmente sentivo che dopo tutto c'era della speranza per me. Lui mi strinse delicatamente la mano. Io mi sentivo emozionato ed avrei voluto piangere. Ma quello non era il luogo per farlo. C’erano in giro ...
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