1. Quel porco di mio marito


    Data: 06/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... stremo.
    
    “E magari vorresti succhiare anche il mio?”
    
    L’uomo annuì.
    
    “Ci credo, puttanella: il cazzo di un vero uomo fa gola. Spogliati.”
    
    Andrea si spogliò con mosse veloci, gettando i vestiti sopra una sedia, e tenne addosso solo le mutande, un paio di boxer aderenti, sul cui davanti risaltava una grossa macchia di bagnato.
    
    “Ma guardalo! – lo prese in giro Marzio – ti sei bagnato come un troietta!”
    
    “Quello che è, quel porco!”, bofonchiò la donna, evidentemente compiaciuta dell’umiliazione che stava subendo il marito.
    
    “Togliti le mutande.”, gli disse allora Marzio, un po’ infastidito dall’atteggiamento della donna, ma lasciando correre: era lei che pagava in fin dei conti.
    
    Bisogna dire infatti che Marzio non amava quel tipo di approccio, a meno che non gli venisse espressamente richiesto, e nella fattispecie il povero Andrea cominciava anche a fargli un po’ di pena: con una moglie del genere, era comprensibile che andasse a battere nei cessi della tangenziale!
    
    Decise di non infierire oltre.
    
    “Vieni qua!”, disse, allora, all’uomo che gli stava impalato davanti, nudo e con l’uccello penzolante, del tutto moscio.
    
    Andrea si precipitò a inginocchiarglisi davanti e Marzio gli passò la mano dietro la nuca e lo tirò a sé, premendogli la faccia sul proprio pacco.
    
    “Annusa l’odore del cazzo, - disse – annusalo bene.”
    
    “Mmmmfff, mmmmffff..”, mugugnò l’altro, col volto affondato nel suo inguine, inspirando l’aroma voluttuoso.
    
    “Lo vuoi ...
    ... leccare?”
    
    “Mmmmfff, mmmmffff…”
    
    Allora Marzio gli allontanò la testa, estrasse dagli slip l’uccello ormai turgido e lo offrì alla bocca dell’uomo.
    
    “Leccalo, dai.”, disse.
    
    Ma Andrea ci si precipitò sopra per ingoiarlo.
    
    “Ho detto, lecca!”
    
    Con un gemito, allora, forse di disappunto, ma più probabilmente di goduria, l’altro tirò fuori la lingua e cominciò a slinguare dapprima il glande sbavato, che Marzio aveva snudato, tirando del tutto in giù la pelle del prepuzio, e poi l’asta, partendo dalla base e risalendo a tutta lingua per l’intera lunghezza.
    
    “Bravo, così… Fammi vedere quanto ti piace…”, lo stimolava Marzio, che, dopo essersi sfilato del tutto gli slip, andava sdraiandosi lentamente e via via lo indirizzava a leccargli le palle e ancora più giù.
    
    Quando fu del tutto disteso sulla schiena, infatti, sollevò le gambe e si allargò le natiche: non ci fu bisogno di alcun ordine o stimolo, perché alla vista del roseo pertugio, così bellamente offertogli, Andrea ci si fiondò con la bocca, leccandolo gagliardamente tutt’attorno e infilandoci la lingua fin dove poteva.
    
    Andrea ci sapeva davvero fare con la lingua, Marzio lo riconobbe subito; del resto,
    
    l’esercizio fatto nei cessi della tangenziale con la faccia affondata fra le chiappe dei camionisti, doveva essere servito a qualcosa. E i camionisti sono molto esigenti in questo campo, lo sappiamo bene, stando la maggior parte del giorno col sedere spiaccicato sopra il sedile.
    
    Marzio, dunque, si godeva questa leccata, ...