1. Tre sorelle – Capitolo I


    Data: 05/05/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Ser_lancilot, Fonte: RaccontiMilu

    ... dopo avermi visto entrare.
    
    Ci guardammo ed i nostri sguardi s’intesero. – È sempre stata più bella di me. Ha sempre avuto un seno più grande del mio, un culo più bello del mio… un carattere migliore del mio! – Non sapevo davvero come comportarmi, di certo non mi aspettavo quella scenata. Già mi vedevo a sbattermela nel cesso e invece eccomi qua, pronto a consolarla. Mi venne naturale aggiungere, anche per smorzare la tensione – …eh no, il culo proprio no. È molto più bello il tuo! –
    
    Scoppiò a ridere – Grazie! Ma lo so che lo stai dicendo solo per consolarmi – – No guarda che sono serio, hai un culo meraviglioso – Ormai ero lanciato, mi avvicinai a lei e aggiunsi, prendendola delicatamente per le spalle, come a rimirare scherzosamente una statua. – Guarda qui che roba, praticamente nessuna imperfezione! – dissi girandola e invitandola a guardare, facendo il buffone. Mi diede corda, sporgendo il sedere all’infuori e ridendo. Avevamo un po’ stemperato la piccola tragedia, tornai composto e la guardai sorridendo, aspettando che si rigirasse e mi sorridesse di rimando. Non avvenne. Guardando nello specchio, vidi che il sorriso dal suo volto era sparito, lasciando spazio ad una bocca leggermente aperta ed occhi languidi.
    
    Mai invito fu più chiaro. Mi inginocchiai e mi lanciai con la faccia su quello splendido culo, stringendolo con forza tra le mani mentre mordevo le chiappe attraverso la stoffa dei pantaloni. Lei aveva chiuso gli occhi e aveva cominciato ad ansimare, ...
    ... poggiando le mani sul lavandino. Mi alzai e la strinsi a me, con una mano le presi i piccoli seni, con l’altra le premevo il corpo contro il mio, permettendole di sentire tutto il mio vigore tra il solco delle sue natiche. Il suo sguardo ed il suo ansimare mi confermarono che non aveva intenzione di aspettare oltre. Le sbottonai il pantalone, saggiando l’umidità delle sue mutandine con il palmo della mano. I suoi caldi umori avevano già oltrepassato il sottile tessuto, così come il suo odore che mi riempiva le narici. Le infilai la mano dentro, oltrepassando l’elastico, un piccolo ciuffetto di pelo mi separava da quel profumato laghetto. Sentivo la sua mano che impaziente stringeva il mio membro, per poi avventurarsi sui bottoni del mio pantalone per cominciare ad aprirli maldestramente.
    
    Neanche io potevo aspettare oltre. Le abbassai pantaloni e mutandine, feci lo stesso con i miei. La piegai sul lavandino, la schiena dritta, le gambe divaricate e mi fiondai a leccare i suoi dolci umori. La sentivo ansimare mentre con la lingua percorrevo le sue labbra, saltellavo sul clitoride ed ingoiavo il suo frutto.
    
    – Scopami ti prego…. ti voglio dentro di me subito… – le parole si mescolavano ai gemiti, diedi un’ultima energica leccata alla sua profumata rosa e mi preparai a penetrarla.
    
    Appoggiai la cappella all’ingresso del suo piacere e spinsi lentamente. Era più stretta di quel che mi aspettavo, ma era talmente bagnata che entrai senza problemi. Entrai in fondo ma non era ...