Beyond the White. Indian target
Data: 01/05/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... talvolta si faceva sottobanco, a colpi d’arma da fuoco. Non era escluso che qualche potenza straniera agisse tramite manodopera locale. Di fatto, anche lei aveva svolto azioni simili. Il Clan Mitsutune era una branca della Yakuza dedita al gioco d’azzardo e al traffico d’armi. Vantava origini samurai ma il loro clan aveva visto un lento declino e, alla fine dello Shogunato, con l’inizio della Restaurazione Mejii si erano dedicati a ben altro tipo di attività. Nonostante ciò, erano comunque samurai, e tali si erano sempre considerati. In prima linea durante le guerre contro le potenze straniere, avevano fomentato attacchi in Cina, ben prima dello scoppio delle ostilità durante l’attacco giapponese all’alba della Seconda Guerra Mondiale. In Corea, un loro traffico aveva armato i partigiani del Sud contro gli invasori comunisti del Nord. In Vietnam avevano gestito i quartieri del gioco d’azzardo di Da Nang e Saigon, alternandosi ad altre mafie altrettanto agguerrite. A dispetto di molti altri però erano stati ferrei nell’imporre le loro regole. Spietati. Una loro unità militare aveva contribuito alle incursioni in Laos, prima dell’armistizio.
Quindi sì, Nô capiva il sottile gioco di potere che stava avvenendo. Pur non avendo idea dei giocatori comprendeva: il loro gruppo si era immischiato in una mano pericolosissima. -Facciamo due passi?-, chiese. L’uomo annuì. A braccetto, come una brava coppia, camminarono lungo le vie. Persero una mezzora a passeggiare, mano nella mano, ...
... un’esperienza bellissima e terribile per lei. Le ricordava di momenti che avrebbe voluto poter veder tornare, e che allo stesso tempo avrebbe voluto dimenticare. Si concentrò sui dintorni. Niente. Chiunque li pedinasse era bravo e capace. Girovagarono per le vie e tornarono verso la guesthouse. Parlarono un po’ e poi, ognuno tornò alla propria stanza.
In attesa del domani.
L’uomo giaceva sul letto, consapevole che non stava dormendo. Non era sonno il suo. Era solo attendere, pazientare. Uno stato ben lontano dalla letargia, anzi. In realtà era stanco, stanchissimo. Ma dormire non era nei piani. Troppe domande, dubbi. Spalancò gli occhi, ascoltando il rumore del ventilatore che pigramente girava. Il monsone doveva star arrivando. Ma non aveva molta importanza. Cercò di decidersi tra il tornare a dormire o l’accettare la situazione e alzarsi. Poi sentì bussare. Piano, discretamente. Aveva già un’idea di chi fosse. -Entra.-, disse. Nô scivolò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
L’uomo la guardò. Indossava una vestaglia che l’avrebbe potuta far sembrare nuda, splendida come una danzatrice sacra dei templi indù. Lei sorrise, triste. -Sappiamo entrambi che è tutto quel che avremo.-, disse. -Non necessariamente. Non dev’essere per forza così.-, sussurrò lui.. Lei sorrise. Lasciò che lui le accarezzasse piano il viso, che scendesse appena lungo il collo lambito dai capelli che la giovane aveva lasciato liberi. -Sappiamo entrambi come finirebbe, Qi. La nostra è una ...