Serena cap 4
Data: 27/04/2020,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... te, e che hai mandato a quel paese… ma non hai specificato chi era. Fuori il nome.”
“Per-rchè… perché… sapere… perché???” riuscì a dire lei, cercando di muovere il culo per sentire ancora cazzo…
“immobile, puttana, o stai sicura che ti lascio sul filo per ore… fuori il nome.” Sibilò serio lui.
Impaurita da quella prospettiva, Serena si bloccò… il nome… cosa ne avrebbe fatto di quel nome Marco, se glielo avesse rivelato? Perché voleva saperlo… Sì… un collega di un negozio vicino a sorpresa aveva provato a baciarla qualche tempo prima, e lei l’aveva mandato a quel paese… ma… perché voleva saperlo lui??
Esitava… ma bastò sentire Marco che retrocedeva di mezzo centimetro, per cancellarle ogni reticenza…
“Gianni!! E’… Gianni, del neg-gozio spo-sportivooooohhhhhhhhhh!!!!!!!! NO!!! NON FERMARTI!!!!” urlò Serena, per poi rendersi conto di quanto stesse cadendo anima e corpo nel gioco sadico che l’altro le stava propinando.
“Molto interessante, puttana… e adesso” disse prendendola per i capelli per alzarla e avere le sue tette tra le mani “la domanda più importante… di chi sei?” chiese secco.
Serena era al sul filo dell’orgasmo. Impalata a quel modo, la realtà non esisteva più… sottomessa o meno, contava solo l’immediato…
“T-t-tuaahhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!” urlò ancora…
“Bene… ed ora sentirai come ti fotte lo stronzo che ti fa tanto schifo…” e cominciò a scoparla con colpi secchi e profondi, a ripetizione, con una foga a****le che faceva urlare Serena come una ...
... bestia in pieno calore… le mani di lui intanto accarezzavano, stringevano… le tette erano ormai rosse a furia di essere stritolate e palpate… per troppo tempo quella donna gli aveva fatto voglia…
Il primo orgasmo giunse quasi immediatamente, Marco costretto a chiuderle la bocca con la mano, tanto la donna urlava senza ritegno.
Serena, dopo aver goduto, era ridotta ad una bambola di pezza delirante… il venire l’aveva squassata oltre ogni dire, ed ora, senza forze, attendeva di essere ributtata sulla scrivania… doveva riprendersi… doveva riprendere le forze e…
E Marco ricominciò a spingere. Senza concedere tregua. Aumentando anzi il ritmo, continuava ad impalarla, con la faccia distorta dalla furia. Serena non aveva scampo. E non capiva più nulla. Senza aver avuto il tempo di realizzare quanto era successo un secondo prima, si ritrovò direttamente dentro il secondo orgasmo, che così divenne più devastante del primo…
Le urla soffocate si susseguivano. Nessuna protesta, né implorazione. Lei si rendeva conto di essere solo un pezzo di carne da monta nelle sue mani in quel momento, resa incapace di proferire parola , di formulare pensieri, usata come troia da quel cazzo che martellava e martellava.
All’improvviso, Marco fece uscire il membro, salì rapido sulla scrivania, inginocchiandosi davanti al viso di lei, e riservò lo stesso trattamento anche alla bocca.
Non un pompino, no… presa a due mani la testa di lei, passò direttamente allo scoparle la bocca. Su e giù, ...