Una barista voyeur innamorata
Data: 27/04/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Veronika7, Fonte: Annunci69
1.
Non era per niente facile per Laura fare la barista in quel bar.
Eh già, quello non era un locale qualunque.
Era uno di quei pub aperti fino a tardi, bazzicato da giovani.
Frequentato da Carlo.
Lei lo amava. Egli a malapena la considerava.
Carlo era il maschio alpha del paese.
Tutte le fighe della zona prima o poi, avevano una gran voglia di provare il suo cazzo enorme.
Laura ne sapeva qualcosa. Non perchè l’avesse provato di persona, ma ne aveva ormai sentito parlare fino alla nausea.
Ed inoltre si vedeva. Un pisello del genere non poteva non essere notato.
Era un giorno come tanti, in quel piccolo paesino dei castelli romani, quando un gruppo di giovani entrò nel pub.
Era un gruppo di ragazzi venuto a fare campeggio.
Fra di loro spiccava una ragazza, una gnocca da paura.
Si chiamava Pamela. Abbronzatissima, pelle liscia, un fisico da strafiga.
Un culo scolpito a forza di squat, delle tette enormi.
Lei entrò in infradito e pareo, con un toppino che metteva in mostra il suo piercing all’ombelico.
Tutta quella massa di ubriaconi si voltò verso lei.
Anche Carlo la notò subito. Una fregna del genere non passa inosservata.
Si riconosceva facilmente il filo del perizoma che sporgeva al di sopra del pareo.
“L’avrà fatto sicuramente apposta quella gran troia!” pensò la nostra Laura.
La barista iniziò a fissare Carlo, che stava sbavando per la nuova entrata.
Gli fissò il cazzo. Il suo enorme cazzo.
Girava voce ...
... che una volta aveva rotto il guscio di una nocciolina sbattendocelo sopra.
Laura vide l’erezione gonfiarsi fra i boxer del suo amato…
2.
Laura era una ragazza in carne, leggermente in sovrappeso, che odiava fare sport e prendere il sole, per cui anche ad agosto rimaneva pallida come una mozzarella.
Adorava quel lavoro da morire, poiché aveva la grande opportunità di stare a contatto con la gente.
Lei adorava gli uomini, venerava il cazzo.
E così spesso finiva con l’andare a letto con qualcuno dei suoi clienti.
Motociclisti e camionisti obesi con il cazzetto per lo più.
Ma lei si accontentava. Sapeva di non essere una strafiga. Non poteva ambire a di più.
Con gli anni aveva scoperto di essere una voyeur.
Parliamoci chiaro, lei era una frigida.
Gli uomini che si scopava erano dei cessi che non la eccitavano minimamente.
Lei inoltre aveva un pò di panza che impediva al cazzetto dei suoi amanti di scoparsela bene in fondo fino al punto G.
E così per lei l’unico modo di venire era il fai-da-te.
Si sditalinava almeno una volta al giorno.
Quando vedeva Carlo poi, era la fine.
Bramava il suo cazzo.
Si masturbava immaginando lui che trombava in un orgia assieme alle sue partner.
D’altronde, in un modo o nell’altro, le aveva conosciute tutte, Vittoria, Beatrice, Mary, Elena…
Lei non faceva altro che vederli flirtare al pub mentre li serviva, e poi nella sua testa ricostruiva le peggiori porcate. Un pò come fanno i maschi.
Era ...