UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE
Data: 27/04/2020,
Categorie:
Etero
Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu
... un sorriso?
Si voltò lentamente, con il vestito ingombrante che non le permetteva di fare alcun movimento. Con una mossa velocissima, Ylenia diede un ultimo strattone, e mi mostrò ciò che avrebbe dovuto restare la più bella sorpresa per il suo maritino.. un sederino candido, appena attraversato da un filo sottilissimo del suo perizoma. Poi tutto crollò, e la porta si aprì nuovamente per far passare la ragazza. Lo sguardo che mi lanciò era un grido di trionfo. Mi prese per mano, e camminando velocemente entrò in sala. La musica era appena iniziata, e senza aspettare la mia richiesta, si posizionò in mezzo alla sala, e sempre tenendomi per mano, mi abbracciò lentamente, iniziando a ballare.
Ci misi un attimo prima di riprendermi dalla sorpresa. Un’altra donna che aveva preso l’iniziativa precedendomi…
Mi avvicinai a distanza di sicurezza. Gli occhi di tutti gli invitati erano puntati su di noi, ed io non sapevo proprio come spazzare dal mio viso l’espressione di stupore…
Decisi di dedicarmi a lei. Gli occhi di Paola mi incoraggiavano. Serena, apparsa all’improvviso in fondo alla sala, mi strizzò l’occhiolino. Sembrava una congiura.
Ballai con Ylenia. Ad ogni giro, lei stringeva sempre più. Io inciampavo continuamente nel suo vestito, ma sembrava che lei facesse apposta a farlo finire sotto i miei piedi. I nostri visi si sfiorarono. Sentii il profumo della sua pelle, con un fondo di cosmetici che le donava moltissimo.
“Balli bene, Jill”, mi sussurrò la ...
... sposa.
Il gruppo degli amici dello sposo era uscito in giardino. Eravamo rimasti in pochi. Il centro della sala era tutto nostro. Miki arrivò con un tipo altissimo, ed iniziò a ballare con lui. Dall’altro capo della sala, un gruppo di ragazze e ragazzi ci raggiunse. In breve eravamo circondati da nostri amici. E gli sguardi dall’esterno non riuscivano più a raggiungerci.
Ylenia se ne accorse, e passò velocemente una mano dalla mia spalla alla nuca, carezzandomi il collo.
Ballammo sempre più vicini. La musica cessò, e ricominciò subito dopo. Al terzo ballo, avevo l’impressione di averla conosciuta da tanto tempo La sua voce era melodiosa, lo sguardo di nuovo forte.
Il marito era sparito. Qualcuno diceva che si era ritirato in una stanza per smaltire la sbornia.
“sono stanca” mi disse la donna. “vieni a bere qualcosa?” suggerì.
L’accompagnai ad un bar che si trovava lontano dalla sala. Entrammo e ci confondemmo tra la gente di altre feste che stava prendendo il digestivo.
Raggiungemmo il bancone, ed ordinammo due caffè.
Ylenia bevve in fretta, quasi attendesse qualcuno o qualcosa. Poi, senza farmi neppure appoggiare la tazzina, mi trascinò attraverso una porticina laterale.
Eravamo finiti nel retro del bar, e stavamo camminando velocemente per i corridoi di servizio. Erano stretti, bui, in salita. C’erano gradini di pietra, e passavamo uno per volta. Non mi lasciava la mano, e continuava a salire.
Si voltò di scatto, e scese un gradino. Mi trovai il suo ...