UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE
Data: 27/04/2020,
Categorie:
Etero
Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu
... fianchi.
Continuai a massaggiare, con due mani. La caviglia, il piede, il polpaccio. E di nuovo la caviglia.
“si liberi della vestaglia, la prego. Sta sudando per colpa mia… non si faccia dei problemi”
“signora… “iniziai perplesso “ non sono abituato a queste situazioni , capirà.. non sono presentabile” Scoppiò a ridere. Una risata che fu una sferzata ancora più energica alle mie parti basse. Sentivo che il mio membro era grosso e teso come un totem… “Le ho detto di non preoccuparsi. Mi rendo conto di quello che le sta succedendo.. non mi faccio problemi io, e non se ne faccia nemmeno lei…”
Mi liberai della vestaglia. Il pigiama era talmente tirato sulla verga che lo sguardo della donna si fissò sul mio basso ventre e non voleva spostarsi.
“Salga sul letto. Si metta a cavalcioni, e vedrà che il massaggio sarà più facile”
Eseguii. Era ormai chiaro che il gioco lo conduceva lei. Ed era altrettanto chiaro che quella storta era davvero poca cosa, se riusciva ad inarcare il suo corpo in modo tanto eloquente ad ogni passaggio delle mie mani.
Ero in ginocchio ai suoi piedi, lei giaceva supina, a gambe divaricate, e le massaggiavo con moto ondulatorio il piede, la caviglia, il polpaccio. Poi presi a massaggiare con l’altra mano l’altro piede, la caviglia, il polpaccio. Sentivo quel corpo che si abbandonava, e si muoveva come per incitarmi ad una danza tribale.
La farsa era finita. Ora non ne potevo davvero più, e volevo gettarmi sul suo corpo, toccarla ...
... tutta, baciarla ed infine…
Iniziai a proseguire con il massaggio oltre il ginocchio, dove le cosce belle sode si tuffavano nel più bel paio di chiappe avessi mai visto fino a quel momento
Massaggiavo ed avanzavo lentamente, in ginocchio, tra le sue gambe, costringendola a divaricarle sempre più. Ormai la caviglia era stata abbandonata, e le mie abili mani massaggiavano contemporaneamente le due cosce, all’esterno, poi all’interno.
Mentre salivo lentamente verso l’incrocio delle sue gambe, il minuscolo perizoma si spostava lasciando apparire un morbido pelo biondo ed un piccolo bocciolo racchiuso in due tenere labbra.
Lei sospirava, non diceva nulla. La camicia da notte era ormai a metà schiena, e desideravo sfilargliela del tutto, per vedere quel meraviglioso corpo nella sua completa nudità. Non avevo ancora visto i suoi seni, che però immaginavo belli come il resto del corpo.
Mentre le mani continuavano a massaggiare i fianchi, e con un movimento rotatorio si soffermavano sulle chiappe, morbide bianche avvicinai il viso alla sua schiena, e la baciai leggermente sul solco appena sopra il culetto. Questo le bastò per emettere un gemito più forte seguito da un fremito che mi faceva pensare ad un piccolo terremoto…
Appoggiai il mio corpo al suo, mentre le mani continuavano a percorrere i fianchi. Giunte alla camicia da notte, la afferrarono dolcemente e la portarono fino al capo della ragazza. Si impigliò nei seni che non volevano lasciarla salire, e con una mano ...