UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE
Data: 27/04/2020,
Categorie:
Etero
Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu
... inginocchiò velocemente, cinse la donna con le mani e portò il suo viso ad altezza del pube della donna, affondandovi. Lei scoppiò a ridere, piegandosi verso la testa del suo amante, e si ritrasse di corsa. Si fermò solo per alzare gli slip ed i pantaloni mentre il ragazzo, tornato davanti allo specchio, terminava di sistemarsi i capelli.
Pochi istanti dopo li vidi uscire mano nella mano.
Nelle altre finestre non c’era vita. IL ragazzo sul letto era quasi immobile. Il padre e la madre si erano seduti davanti alla televisione.
Le ragazze dell’appartamento ovest erano prese dai lavori di casa. La più anziana (ma avrà avuto trent’anni) stava riponendo della biancheria in un armadio.
Una delle giovani era in bagno, e l’altra in una delle camere e sembrava impegnata in una conversazione telefonica.
Decisi che sarebbe stata una cosa giusta andare a dormire, e lasciare tutte queste persone alle loro intimità. Dopo essermi lavato rapidamente, mi infilai a letto, lasciando tutte le finestre aperte con le tende spalancate. Se mi fossi svegliato durante la notte…..
Al mattino presto sentii bussare ripetutamente alla mia porta d’ingresso. Non aspettavo nessuno e davvero non immaginavo chi potesse essere. Misi una vestaglia sulle spalle e scesi.
“mi scusi, dottore, se l’ho disturbata così presto” esordì un uomo sulla quarantina.
“Lei è il dottor Adler, non è vero?”
“si, io sono il dottor Adler. Ma non ci conosciamo….”
“la conosciamo di fama, sappiamo che ...
... lei è molto bravo, e che conduce una vita molto ritirata”
Cercai di interromperlo, si trattava certamente di un equivoco. Io ero il dottor Adler, ma non ero il medico. Lo stimato professionista, bravo quanto riservato, era mio fratello. Io ero dottore in lettere…
Non mi faceva parlare. “capisco che lei non voglia essere disturbato, ma è proprio una cosa urgente: mia moglie ha preso una grossa storta ad una caviglia, e non riesco a farla alzare dal letto. Avrebbe dovuto accompagnarmi all’aeroporto, perché sto partendo per la Cina, ma ho dovuto chiamare un taxi che ora mi sta aspettando… rischio di perdere il volo… per piacere… ci pensi lei…
“ma le dico che non sono un medico….” “ ho capito, dottore. Allora faccia finta di esserlo, almeno una volta…” e prese a correre lungo la scala che portava al giardino.
Rimasi come un babbeo sulla porta, vedendo quell’uomo svolazzare per il giardino con una valigia in una mano, il cappotto sull’altro braccio.
Non sapevo davvero come comportarmi. Inutile dire che non avevo la minima idea di come agire. Ero esperto di massaggi, per lunghissima pratica… ma niente di più. Decisi di andare dalla signora infortunata, e farle compagnia almeno finchè non fosse arrivata una guardia medica.
Era l’inquilina della porta accanto, e non faticai a varcare la soglia della loro casa, lasciata semi aperta dall’uomo in fuga. Appena dentro, chiesi ad alta voce “permesso?” ma non ricevetti risposta.
Camminai nella sala, con la curiosa ...